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Voltaire
Pensieri Vegetariani
Cosa c'è di più abominevole che nutrirsi continuamente di cadaveri?
Piano B Edizioni
Pag. 108 Formato: 12 x 17 cm. Anno: 2016 ISBN: 978-88-99271-88-6
€. 12.00 €. 11.40 (-5%)
Novità
Pensieri vegetariani è una raccolta di testi originali di Voltaire, padre dell’illuminismo, sul tema del vegetarismo.
Il celebre filosofo francese è stato infatti uno dei primi filosofi moderni d’Europa a caldeggiare (oltreché a scegliere in prima persona) la scelta di non nutrirsi di animali
«Cosa c’è di più abominevole che alimentarsi continuamente di cadaveri?», si chiede infatti Voltaire già nel 1772.
In pochi conoscono infatti Voltaire come teorico del vegetarismo, mentre in realtà nei suoi numerosi lavori (tra cui anche alcune pagine del Dizionario filosofico) il pensatore francese seppe tratteggiare un corpus più o meno omogeneo di scritti sulla scelta etica (prima che salutista) di non mangiare carne. Per Voltaire la scelta di non mangiare animali si lega a problemi di ordine sia filosofico ma soprattutto etico: il ruolo degli animali nella società, il tema della sofferenza, il problema di estirpare la violenza e l’irrazionalità dal mondo.
Sono questi i temi che Voltaire sottolinea, con incredibile attualità rispetto a quelli tratteggiati oggi dai promotori contemporanei della scelta vegetariana. Pensieri vegetariani è un volume sorprendente, ideale per facilità di lettura per chi è già vegetariano e per chi pensa di diventarlo.
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Scheda dell'autore: Voltaire
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informazioni sull'Autore: Voltaire
Voltaire, pseudonimo di François-Marie Arouet, fu il simbolo dell'illuminismo francese. Nato a Parigi, fu più volte arrestato nei primi anni della sua carriera accademica e portato alla Bastiglia dopo essere stato denunciato da un gruppo di nobili infastiditi dalle "attenzioni" del filosofo, instancabile delatore delle loro prepotenze. Venne anche bastonato dai servi del barone di Rohan dopo il rifiuto di battersi a duello con il nobile: lui, un semplice borghese figlio di un ricco notaio parigino (allora il rifiuto opposto alla nobiltà da un borghese veniva vissuto come un affronto). Nel 1724 venne costretto all'esilio a Londra, dove entrò in contatto con il circolo degli empiristi (in particolare con Locke) e rimase folgorato dal lavoro di Newton, le cui teorie non si stancò mai di divulgare.Nel 1746 venne richiamato a corte grazie all'intercessione della Pompadour e, riabilitato, fu ricevuto solennemente dall'Accadèmie e nominato storiografo ufficiale di Francia. Alla sua morte, Voltaire era ormai un'istituzione nazionale, compiendo così il percorso che lo vide, da semplice borghese vessato dalla prepotenza della nobiltà, a vera e propria "istituzione" nazionale. L'opera di Voltaire è tesa a diffondere e comunicare a quanti più uomini possibili i "precetti" dell'illuminismo in modo da sconfiggere quell'intolleranza religiosa che nasce dalla chiusura alla ragione e al suo metodo. Se la ragione illumina ogni cosa con la sua luce e il metodo scientifico moderno è l'unico in grado di garantire la conoscenza e il miglioramento generale del benessere degli uomini, allora l'intolleranza della fede verso ogni forma di conoscenza scientifica va combattuta e sconfitta. Solo liberando la società dai pregiudizi religiosi che impediscono alla scienza di avanzare le proprie conclusioni in totale autonomia sarà possibile proseguire entro il cammino della ragione e della verità.Opere filosofiche principali: Elementi della filosofia di Newton (1737); Micromega (1752); Candido o l'ottimismo (1759); Trattato sulla tolleranza (1762); Dizionario filosofico (1764); Questioni sull'Enciclopedia (1776).
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