Joseph Campbell (1904-1987), psicologo, è stato uno dei più grandi studiosi di mitologia comparata. Tra le sue opere, ricordiamo
Le maschere di Dio (4 voll.),
Miti per vivere,
Mito e modernità e
L’eroe dai mille volti. Il suo pensiero suggerisce connessioni tra lo studio della mitologia comparata e la psicologia analitica. Si è infatti ispirato a Carl Gustav Jung, che aveva riscontrato la presenza di figure archetipiche nell'inconscio collettivo. Questi archetipi condividono la struttura della maggior parte dei miti di tutte le culture del mondo. Questa struttura può essere, ad esempio, quella del "Mito dell'Eroe", presente in varie culture ("L'Eroe dai Mille Volti", titolo di uno dei suoi contributi teorici più importanti). La vita dell'Eroe, a grandi linee, passa quasi sempre da questi stadi: nascita misteriosa; relazione complicata col padre (orfano, padre cattivo, ecc.), ritiro dalla società, apprendimento di una lezione (molte volte aiutato da una guida soprannaturale), ritorno alla società e riporto dei suoi apprendimenti in quella società, molte volte grazie ad un'arma che solo lui/lei può usare.
La sua opera principale,
Le Maschere di Dio (1959-1968) rappresenta una sintesi critica della mitologia mondiale, tramite un approfondimento dei temi comuni che attraversano le più diverse produzioni mitologiche. Si tratta di un'opera enciclopedica per la trattazione espositiva e l'ampiezza delle fonti, e al contempo particolarmente sofisticata nell'analisi teoretica.
L'opera si struttura in 4 parti: Mitologia Primitiva - Mitologia Orientale - Mitologia Occidentale - Mitologia Creativa. La prima si riferisce alle culture primitive ed ai più antichi miti della creazione; la seconda ai miti ed alle leggende asiatiche; la terza a quelle della tradizione occidentale (greche, romane, etc.); la quarta alla produzione mitopoietica della cultura letteraria ed artistica moderna o contemporanea.