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Zygmunt Bauman La Solitudine del Cittadino Globale
Postfazione di Alessandro Dal Lago
Feltrinelli
Pag. 232 Formato: 12,5 x 19,5 cm. Anno: 2008 ISBN: 978-88-07-72053-6
€. 9.50 €. 9.02 (-5%)
Le politiche neoliberiste degli ultimi vent'anni hanno posto le condizioni per lo sgretolamento del tessuto sociale, esaltando la libertà dell'individuo a scapito della dimensione collettiva. Ma un simile libertà, basata sull'assenza di limiti, sul disinteresse al bene comune e sul conformismo, è in realtà illusoria per la sua sudditanza ai modelli e ai consumi imposti dal mercato, e ha come conseguenza l'aumento dell'impotenza collettiva e la paralisi della politica, diventata sempre più locale e insignificante.
Da qui, afferma Bauman, deriva la tormentosa sfiducia esistenziale che caratterizza l'uomo dell'Occidente, il suo senso di solitudine e di precarietà: come i passeggeri di un aereo che si accorgono che la cabina di pilotaggio vuota, e che la voce rassicurante del capitano era soltanto la ripetizione di un messaggio registrato molto tempo prima. E non servono a molto i tentativi dei governi di concentrare questa inquietudine sul solo tema della sicurezza personale. Si fa sempre più urgente, invece, la necessità di ridare il giusto spazio alla collettività e ridefinire la libertà individuale partendo dall'impegno collettivo. La politica deve ritrovare il suo spazio. Bauman lo individua nell'antica agorà, luogo privato e pubblico al tempo stesso.
Qui l'uomo occidentale potrà tornare a interrogarsi, e le sofferenze private potranno essere finalmente pensate e vissute come problemi condivisi, comuni e politici.
Zygmunt Bauman è dal 1971 professore di sociologia all'Università di Leeds, in Gran Bretagna. In precedenza ha insegnato nelle Università di Varsavia e di Tel Aviv. Tra i suoi libri più recenti è disponibile in traduzione italiana "Memorie di classe" (Einaudi, 1987). Nel 1989 ha vinto il premio europeo Amalfi per la sociologia e la teoria sociale con "Modernity and the Holocaust" (Polity Press).