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Info
rilegatura: Brossura
formato: 17 x 24 cm.
pagine: 316
ISBN: 978-88-6118-018-5
Editore: FioriGialli edizioni
Anno di pubblicazione: ottobre 2025
Euro: 29.00
Approfondimenti
Premessa
Introduzione
Indice
Estratti del libro
CHI SONO I MAESTRI DI SAGGEZZA O MAHATMA
ALICE BAILEY, UNA VITA AL SERVIZIO DELL’UMANITÀ
FUNZIONI DELLA GERARCHIA E DEL BODHISATTVA MAITREYA, O CRISTO, O KRISHNA.
Notizie sull/autore
Stefano Martorano
Istituto Cintamani
Luce dei Maestri

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FUNZIONI DELLA GERARCHIA E DEL BODHISATTVA MAITREYA, O CRISTO, O KRISHNA. << torna indietro
“Nei grandi compiti è arduo piacere a tutti.” Solone 

Da quanto detto, si comprende che il Cristo, che ha l’attuale funzione di Bodhisattva, (leader forte e abile e non vittima dolce e sentimentale) e che, come ha promesso, non ha mai lasciato la terra, oggi vive in incognito in India,  e di conseguenza non può essere solo Vaishṇava o Cristiano, per cui è venerato sotto altri nomi in tutto l’Oriente, come ad esempio Maitreya (dal sanscrito, maitrī (amore), Krishna e Kalki avatar in India . Anche Metteya in Ceylon, Al-Muntazar o Imâm Mahdî in Iran tra gli Sciiti duodecimani, Miroku in Giappone, Champa in Tibet, Maidari in Mongolia, Messiah tra gli ebrei e Polo o Qutb tra i sufi.

Ecco perché i sette Rishi non possono essere solo indiani e i Draghi di Saggezza solo cinesi. I Fratelli Ermetici d’Egitto non sono solo africani, né è possibile porre i Maestri di Saggezza in rapporto esclusivo con i teosofi, se non nel credo irrazionale dell’esclusivismo delle religioni (poiché queste ultime, secondo il Maestro K.H., che è la reincarnazione recente di Pitagora, sono fonte di due terzi di tutti i mali sulla terra.)    I veri Sette Rishi sono qualità stellari e universali. In particolare il Rishi Kratu o la stella Merak è la sorgente Shivaitica della Volontà o del Proposito di Dio, Vishnu o Amore-Saggezza si esprime tramite Sirio e Urano, e Brahma o Intelligenza Attiva tramite le Pleiadi e Mercurio.  

Notizie affidabili ed esaurienti sulle Vite dei Maestri sono state dettate da Essi stessi e se ne può prendere visione nel terzo volume della Dottrina Segreta di H.P.B. o in quello di Alice A. Bailey Iniziazione Umana e Solare, che bisogna studiare per trarre pieno profitto da questi ritratti. Il processo da Essi usato per elevare le coscienze umane è l’iniziazione. “L’iniziazione è un sistema o un processo scientifico per mezzo del quale le sette energie che compongono la totalità di tutte le esistenze entro la nostra Vita Planetaria sono comprese e usate coscientemente per l’attuazione del Piano divino. È un metodo col quale si promuove la circolazione delle energie aprendo o risvegliando alcuni centri planetari e umani all’influsso delle loro qualità… Questo è il cuore dell’insegnamento del Laya Yoga.”  

Occorre chiarire che il Cristo, o Bodhisattva, nome ufficiale della funzione di capo della Gerarchia, svolge questo compito quale successore del Buddha fin dal 600 a.C. e opera per tutti gli uomini, indipendentemente, dalla loro fede. Egli non appartiene al mondo cristiano o a quello buddhista, maomettano o a qualunque altro e tra poco, “non avrà più bisogno di rimanere nel Suo attuale ritiro in Asia centrale.”  

Nessun uomo deve necessariamente aderire alla Chiesa Cristiana per accostarsi al Cristo. È richiesto solo: amare il prossimo come se stessi, condurre una vita disciplinata, riconoscere la divinità in tutte le fedi e vivere governati dall’Amore e dall’innocuità.

Un architetto, mio amico di gioventù, alquanto arrabbiato col Cristo, mi chiese perché Egli, se ancora oggi vive, non scende subito ad aiutarci in mezzo alla terribile giungla del nostro vivere quotidiano, dove sarebbe veramente necessario. Risposi col silenzio. Grande è la presunzione di chi non capisce che Egli non è celato, ma che siamo noi incapaci di vederlo. Se si fa attendere è perché, per il materialismo attuale dell’umanità, non avrebbe alcuna possibilità oggi di essere riconosciuto. Quando avremo sofferto abbastanza, e la Grande Invocazione che si appella al cuore diventerà di massa, fra un solo decennio, la luce del giorno nascerà nelle vesti di un fanciullo perfetto che farà risorgere l’umanità e solo quella sarà l’auspicata alba spirituale. La disperazione produce l’ispirazione e il desiderio di un Guru. “È bene abituarsi all’idea che una Guida è indispensabile. Tutte le religioni hanno affermato la Guida e il Maestro. Quando parliamo del Maestro Noi ricordiamo quel che è inevitabile.”  

I Saggi erano chiamati anche Profeti in Israele, Annēdoti (insegnanti) in Caldea, Magi in Persia, Amici di Dio e Uomini Perfetti in Iraq, Gimnosofisti in Grecia, il Regno di Dio tra i Cristiani e oggi Gerarchia (ιερός άρχω, comando sacro), Maitreya Sangha (comunità di), Signori di Compassione, Gruppo attorno al Cristo, Grande Loggia Bianca, Mahatma, Jivanmukta, Dimora di Luce, Fratellanza dell’Himalaya, Maestri di Saggezza e inoltre Comunione dei Santi tra i cristiani, Bodhisattva tra i buddisti e Changchub sempà (gruppo delle menti illuminate e organizzate) tra i tibetani.

Nel secolo scorso i loro principali rappresentanti e canali di trasmissione sulla terra, per l’emisfero occidentale, sono stati Helena Petrovna Blavatsky, Alice Ann Bailey e Helena Roerich. Altri tra centinaia di discepoli sono stati; Franz Anton Mesmer (perno della moderna psicologia), Garabed Paelian, Franklin Delano Roosevelt,  (il vincitore di Hitler), Frank A. Vanderlip (economista), W. Y. Evans-Wentz (orientalista), Sri Yukteswar (che ebbe la volontà di portare lo yoga in Occidente), Hazrat Inayat Khan (la cui sede a New York era alle spalle di quella della Arcane School), Idries Shah (divulgatore sufi), Cyril Scott (reincarnazione di Chopin,   dal tocco pianistico ineguagliabile), Dane Rudhyar (astrologo, uno dei pochi autori citati dal Tibetano), Foster Bailey, (pilastro dell’esoterismo), Mary Bailey (che ho avuto l’onore di aiutare), Roberto Assagioli (creatore della Psicosintesi, che mi ha insegnato a considerare gli uomini come anime e che ha illuminato come un diamante la mia mente), e il mio grande amico e prolifico scrittore Torkom Saraydarian.

Un piccolo numero di uomini e donne forti e intelligenti ma dal cuore d’oro, che non desideravano, come altri esoteristi moderni, “posizioni di prestigio personali” e che sono stati grandi benefattori come Andrew Carnegie, il quale considerava una disgrazia morire ricco. 
Svelerò quindi chi sono stati alcuni maestri al tempo di H.P.B., l’essere più sincero al mondo, non contravvenendo così alla loro volontà di rimanere anonimi oggigiorno. Non esiste epoca in cui non siano esistiti e solo il buon karma e l’amore per l’umanità ci possono avvicinare a loro. Ogni altro tentativo egoistico è destinato a fallire. Essi possono fare pressoché tutto ed è loro preclusa solo una cosa, far resuscitare una persona definitivamente morta, a meno che non si trovi in uno stato di morte apparente.

Premessa importante: “De jure il Tashi Lama è secondo dopo il Dalai Lama; de facto gli è superiore, poiché egli è il Dharma Rinchen, il successore di Tson-ka-pa al monastero dorato fondato da quest’ultimo Riformatore e costituito dalla setta Gelugpa (berretti gialli) che creò i Dalaï Lama a Lhasa e fu il primo della dinastia dei “Panchen Rimpoche”. Mentre i primi erano considerati “Gioielli di Maestà”, gli ultimi godono di un appellativo molto più alto, cioè, “Gioielli di Saggezza” - poiché sono alti Iniziati.  

Dal 15 Gennaio 1979 ebbi la fortuna di praticare alcune settimane di meditazione intensa a Kopan, in Nepal con lo yogi Lama Yeshe che mi diede grande gioia e m’iniziò alla pura tradizione tibetana. La grande finanziatrice dei suoi primi progetti per l’umanità a Kopan fu una teosofa ed ereditiera russa, Zina Rachevsky, qui ritratta con Yeshe nel 1970 e, quando era già monaca, intenta a leggere la Dottrina Segreta. Di una bellezza travolgente, subì un’aggressione sessuale da parte di un attore di Hollywood, evento che la indirizzò in seguito a praticare intensamente il dharma. Talvolta il dolore ha risvolti positivi. Il 9/1/1979 divenni buddista con Serkong Rinpoce (prototipo di Yoda in Guerre Stellari). 
 
Dopo aver dormito alcuni giorni a casa di Song Rinpoce presi da lui i voti di upasaka (i cinque voti di discepolo laico). Lama Yeshe lo riteneva un Buddha vivente e fu l’insegnante dei monaci tibetani esuli arrivati a Buxaduar in India dal 1960 in poi. Fu per loro un momento di intensa disciplina e sublime altezza spirituale, ma anche di fame ed estrema povertà, in cui dovevano persino dividere i libri di dharma in fogli singoli, che si passavano l’un l’altro. Conobbi anche Trijang Rimpoce che oggi, reincarnato, vive e insegna nel Vermont in America. Fui anche ospite a Kalimpong di quel grande e umile essere, Domo Geshe Rimpocé. 

L’intervista personale con il Dalai Lama insieme ad altri dieci italiani, a Dharamsala, non mi scaldò il cuore. Aveva un riso forzato e artificiale, e non riusciva a sorridere! Di Lama Yeshe, grande, serissimo yogi che però sapeva anche farci sbellicare dalle risate, consiglio uno dei libri più interessanti scritti sul tantra (questo, malgrado usi una simbologia sessuale, è e sarà sempre un insegnamento filosofico): Introduction to Tantra, in italiano La Via del Tantra. Lama Yeshe ha scritto inoltre Amore Universale. Il metodo Yoga del Buddha Maitreya e iniziato il Progetto Maitreya per costruire in India, a Kushinagar, dove il Buddha passò nel Parinirvana, una statua al Buddha Maitreya alta 152 metri.

Come viene detto nel terzo volume della Dottrina Segreta, i principali insegnanti puri dopo Krishna e Buddha, furono Nāgārjuna, Asanga, Atīsha, Tzonkhapa e la tradizione dei Ghelugpa, i Virtuosi, o Berretti Gialli, praticata nel 20° secolo dal Panchen o Tashi Lama e dai suoi futuri successori   e da Pabongka, Zemey, Trijang, Zong, Yeshe, Ganchen e Domo Geshe Rinpoce. La successione apostolica gerarchica o Gerarchia è chiamata in tibetano la-rab,  mentre discepolo accettato lanu,  

Va detto che la tradizione Rimé dei Berretti Rossi, anche se può sembrare ecumenica, tende ad annullare la riforma e la separazione voluta, per motivi etici, da Tzonkhapa e, in quanto tale, è negativa poiché intacca la purezza dell’insegnamento di questo grandissimo incarnato e la tradizione del “cuore”. Tra questi lama la condotta e l’etica non regnano sovrane e talvolta alcuni di loro sono morti di AIDS. HPB disse di diffidare dei Berretti Rossi. Oggi, purtroppo, in Occidente il Dalai Lama, autorizza l’inserimento di scritti dei Bönpo   neri nella Biblioteca di Classici Tibetani, unendoli alla stessa collana di quelli di Tsongkhapa. Coloro che fanno ruotare la svastica in senso antiorario! Fa quindi un’operazione contraria a quella del fondatore della scuola dei ghelugpa “virtuosi o berretti gialli”, che si era separato dai non virtuosi o degenerati. Lo fa, data la scarsità di esuli tibetani, per unire tutti sotto la sua autorità, attaccando i veri buddisti che a sua detta “adorano un demone.” Come profetizzato con precisione da H.P.B. “i diretti seguaci di Gautama Buddha… coloro che saranno rinnegati dalla propria chiesa nel prossimo ciclo”.  

A quale prossimo ciclo si riferisce H.P.B.? Quello di secondo raggio è centenario e si presenta nel 1825, 1925, e 2025, mentre quello di primo raggio è sempre centenario, ma coincide con l’ultimo quarto di secolo e con la fondazione della Società Teosofica quindi 1875 più 100 fa 1975. Questa è la data da cui, in seguito al Libro Giallo di Zemey Rinpoce scritto nel 1973 e pubblicato nel 1974, il Dalai Lama comincia a prendere posizione e a perseguitare i seguaci ghelugpa di Dorje Shugden, facendolo ancora oggi.

Nel testo si legge del consiglio che, un anno prima di morire, il IX Panchen Lama diede al grande Pabongkha, ultima reincarnazione di Atisha, mentre erano in Cina. Gli suggerì di riporre la tangkha del protettore dei ghelugpa, Dorje Shugden, nel santuario di Tashilunpo. Pabongkha obbedì, iniziò a venerarlo e compose a questo fine una preghiera speciale. Tra l’altro questo protettore della purezza del buddhismo etico e non un demone, era venerato dagli stessi tutori e Maestri del Dalai Lama: Ling Rimpoce, Trijang Rimpoce e Pabonka Rimpoce. Conobbi personalmente gli ultimi (anche se l’ultimo, nella sua nuova reincarnazione, l’ho incontrato a Katmandu). I monasteri e la minoranza ghelugpa in India hanno da allora subito aggressioni continue in un clima di inquisizione e caccia alle streghe. Purtroppo è un lama che, pur avendo ricevuto il premio Nobel, appena può fa l’opposto di quel che raccomanda il Panchen Lama e con un sorriso stentato, invece di unire, separa. Si noti l’estrema importanza di Tsongkhapa per K.H. 

Perché il Dalai Lama lo fa? Certo ha pochi sudditi e forse non è neanche buddista perché, all’interno del santo sangha dei berretti gialli crea, dopo 600 anni, uno scisma, cioè uno dei cinque crimini capitali del buddhismo elencati in Aṅguttara Nikaya iii, 440.
Uccidere il padre. 2. Uccidere la madre. 3. Uccidere un Arhat. 4. Versare il sangue di un Buddha. 5. Creare uno scisma nel Sangha.
Subirà quindi l’Ānantarika-kamma che si estrinseca subito senza intervallo (an-antara sanscrito). Questo Dalai sarà l’ultimo. “Il Tashi Lama chiederà al Grande Dalai Lama (il V): ‘Cosa è predestinato per l’ultimo Dalai Lama? ‘Chi nega sarà dato alla giustizia e sarà dimenticato. E i guerrieri marceranno sotto la bandiera di Maitreya. E la città di Lhasa sarà oscurata e deserta.’”  

Sì, ho visto Lhasa senza la luce del dharma nel mio ultimo viaggio in Tibet, invasa da molti cinesi, ma con pochi tibetani. Per Djwhal Khul ormai tutto il buddhismo diventerà sempre più dogmatico.  

 Anche Papa Borgia faceva stampare il Vangelo e dava benedizioni di giorno, ma di notte faceva l’amore con Giulia Farnese. Per i Maestri contano le opere di servizio e le scelte giuste e non l’autorità esteriore o la fama. Quindi si deve praticare Dana, il donarsi, la prima delle sei pāramitā o virtù, o insegnare il Dharma, ma non per guadagno. Le iniziazioni non possono essere pagate e non si possono conferire via internet e Zoom! I pagamenti per il Dharma dovrebbero ritornare ad essere nuovamente libere donazioni.

Per karma, quindi, non ci saranno più incarnazioni del Dalai Lama, non essendoci più un suo regno. Rimarrà solo il Panchen Lama cinese. Si avvereranno così altre due profezie di H.P.B. “La Dottrina Segreta rimarrà in tutta la sua purezza nel Bhod-Yul (Tibet), solo fino al giorno in cui esso sarà libero dall’invasione straniera.” “Si dice che fino a quando il Panchen Rinpoche (il Grande Gioiello di Sapienza) non condiscenderà a rinascere nella terra dei P’heling (occidentali) e, apparendovi come Conquistatore Spirituale (Chom-den-dé), distruggerà gli errori e l’ignoranza di secoli, sarà di scarsa utilità cercare di sradicare le errate concezioni dei P’heling-pa (Europei); i suoi figli non daranno ascolto a nessuno.”   

Domo Geshe, che ha forti connessioni precedenti con il Panchen Lama, è nato a New York il 2 Giugno 2003, mese del Saga Dawa tibetano o Wesak, sarà lui il lama della profezia?

Nel Wesak del 1961 la torcia che era rimasta sempre spenta sull’altare, fino al momento in cui un certo numero di discepoli avesse acquisito la Nascita del Cristo nel Cuore, fu accesa. Ogni discepolo diventa una lampada accesa nel Tempio di Sanat Kumara.  
Ghoom, alla periferia di Darjeeling, è stato già punto di appoggio per molti maestri a cominciare da Morya. I Roerich vi rimasero quasi un anno prima di compiere la grande spedizione del 1924 in Asia Centrale, frequentando il sottostante e unico monastero Yiga Choling Gompa, di cui K.H. dice: “Non sono attualmente a casa, ma vicino Darjeeling, nella Lamaseria, oggetto dei desideri della povera H.P.B.”   .

L’iniziazione dipende tutta intera dalla santità di chi la conferisce. Sia il IX che il X Panchen o Tashi Lama prima di morire avevano profetizzato che sarebbero rinati in Cina, come riporta il missionario cattolico Matthias Hermanns,   quindi la storia del Panchen lama bambino rapito, scelto dal Dalai Lama, non ha senso. Gyancain Norbu nasce il 13 Febbraio 1990 ed è stato insediato Panchen Erdeni il 29 Novembre 1995. 

Gyancain Norbu l’11° Panchen Lama
Data l’attuale situazione politica in Cina, il centro di Shigatze oggi è stato spostato in India, che è la più grande democrazia del mondo. Domo Geshe Rinpoche, maestro di Lama Anagarika Govinda, non risiede a Dharamsala ma a Ghoom, Darjeeling, che diventerà, come predetto da D.K negli anni ’40, centro sacro per tutta l’Asia, a esclusione del Giappone. (...)
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