“Ignorare tutto quello che accadde prima che tu nascessi, equivale a rimanere sempre fanciullo” Lettere a Bruto, 34. Cicerone
“Gli iniziati sono difficili da afferrare come lo scintillio del sole che illumina l’onda danzante in un giorno d’estate. Una generazione di uomini può conoscerli sotto un nome in un certo paese, e la successiva, o quella ancora dopo, li vede come altre persone in una terra lontana. Vivono in quel luogo finché sono necessari e poi passano via “come un soffio” senza lasciare traccia dietro di sé.” Endreinek Agardi, di Koloswar.
“Semplicità, bellezza, coraggio – Il Cristo e il Buddha non parlarono d’altro.”
L’evoluzione di ogni essere umano e la sua esperienza sulla terra, quest’ultima definita dai pitagorici una discesa all’inferno, sul settimo piano, il più basso, ha quale scopo la perfezione, poiché l’uomo è un miracolo che ha infinite capacità nascoste. Il tema dei Maestri di Saggezza o delle guide sagge dell’umanità ha sempre affascinato nei secoli i pensatori e tutti coloro i quali hanno intuitivamente percepito che così come vi sono i geni e i superdotati, allo stesso modo deve esistere sul nostro pianeta un gruppo di individui evoluti che siano dei modelli di riferimento. Ecco come ne parla uno di essi, il Maestro D.K.:
“I Maestri di Saggezza costituiscono la Gerarchia spirituale del pianeta. Chiamateli col nome che preferite: il credo più sentito dell’umanità è che nel mondo esiste da sempre e per sempre una Realtà nascosta, Coloro Che hanno vinto la morte, Che possiedono poteri illimitati per aiutare e Che possono essere raggiunti con la preghiera e l’invocazione.”
Essi sono o sono stati grandi meditatori, asceti che hanno dimenticato sé stessi e il mondo, che esiste solo in contrasto con il proprio ego. Sono Yogi e Rishi, grandi pensatori ed esperti nel dominio della mente. Dal tempo di Ipazia di Alessandria, a riportare alla luce nel diciannovesimo secolo il loro insegnamento in Europa fu Helena Petrovna Blavatsky, la più grande scrittrice e viaggiatrice del mondo nel XIX° secolo, che si recò in tutti i continenti.
Essa per prima nell’era moderna, parlò dei Mahatma e diede la rivelazione spirituale chiamata poi Saggezza senza Tempo o Teosofia, tramite l’organizzazione della Società Teosofica o Fratellanza Universale, fondata dai Maestri per favorire la Fratellanza fra i popoli: a oggi, nell’era atomica, l’unica possibilità perché l’umanità possa sopravvivere tramite giusti rapporti interpersonali e internazionali. Nemico acerrimo del teosofo e poeta William B. Yeats fu Alister Crowley, un mago nero pervertito. Con le parole di Mazzini “La Fratellanza è, senza dubbio, la base di ogni società, la condizione prima del progresso sociale”. “Noi crediamo in un Dio solo, autore di quanto esiste, Pensiero vivente, assoluto, del quale il nostro mondo è raggio e l’Universo una sua incarnazione.” Mazzini è stato il promotore della campagna contro la schiavitù negli Stati Uniti.
Di Mazzini, patriota e grande discepolo dei Maestri, il poeta Carlyle, integerrimo e profondo conoscitore degli uomini, scrisse in una lettera al Times di Londra: “Egli è un uomo di genio e di virtù quale forse non ho mai incontrato nella mia vita, un uomo di profonda sincerità, umanità e profondità di mente, rari da incontrarsi su questa terra.”
Dell’amore per la patria il Maestro K. H. dice: “Imparando ad amare la propria patria si apprende ad amare maggiormente l’umanità.”
Non esiste un Dio extra-cosmico, dicono i Maestri, ma l’universo è il corpo fisico o il veicolo di Dio, l’Unità olistica. Il termine Divino può essere considerato sinonimo di energia o materia ai suoi più alti gradi di rarefazione, più sottile di quella di cui è fatta la mente. Il nostro massimo rispetto va al nostro corpo e alla Terra che è viva, come ben sa chi vive vicino a un vulcano.
Ma l’universo è vivo o morto? Esiste una meta o un Piano Divino? Sarebbe stupido varare una nave senza timone e senza una meta. Una scienza giovane, o meglio, infantile, non riuscendo a percepire il timone dell’intelligenza all’interno della natura, aveva stabilito che il nostro Pianeta, che contiene in sé tutte le vite dei cinque regni di natura, fosse solo materia percepibile dai sensi fisici, quindi una pietra senza vita lanciata nello spazio. È uno degli idola tribus di cui parla Francesco Bacone, fondatore della scienza moderna, che spiega come l’uomo dia troppa importanza all’esperienza sensibile, e sia convinto che essa non possa ingannarlo.
Che idea paradossale considerare il nostro pianeta un ammasso di pietre e corpi alla deriva, nello spazio, destinati solo a scontrarsi! Cervelli vivi quelli di molti scienziati, che percepiscono sé stessi come materia inerte! La Vita Maggiore, però, incurante delle idee incongruenti di costoro e del loro procedere a piedi a 3 km/h, li trascina durante l’anno a quasi 3 km/s, percorrendo orbite ellittiche precise e procede insieme con il Sole verso un punto esatto della galassia. La Vita Una è anche Intelligenza e sa dove andare. Qualcuno la chiama Dio e i Maestri di Saggezza sono i Suoi Collaboratori o il Suo gruppo animico, il Suo Ashram. Per fortuna la fisica moderna sta diventando sempre più metafisica e la scoperta di energie sempre più sottili la sta ricollocando nella giusta prospettiva. Uno degli errori di quasi tutti gli scienziati è che concludono, senza poterlo dimostrare, che l’universo è privo di scopo e di significato. Manca il riconoscimento che è la coscienza interna che plasma l’esteriorità. Ogni contadino naturalmente enfatizza la terra quale madre prolifica e il raccolto. Ogni scienziato usa altri parametri ma è costretto a riconoscere che l’incidenza dell’osservatore non è trascurabile e che l’evidenza scientifica proviene dal suo libero arbitrio e dalla propria autocoscienza. La scienza di oggi contraddice quella del passato. Mondi senza significato! Che dimostrazione di superbia, esagerazione e mancanza di umiltà! Questi scienziati riflettano sull’acme della saggezza del Tempio di Apollo a Delfi, riassunta sul suo frontone con i due motti: “Niente di Esagerato (Medén Ágan) e Conosci Te stesso.” Che queste pulci smettano di saltare e giudicare tanto in alto e seguendo Socrate comincino a ridimensionarsi o perlomeno a ridurre il proprio senso di superiorità, dato che ignorano tutto della divisione settenaria dell’universo. Il vero scienziato è sempre umile e colmo di rispetto e di stupore per l’ordine del Cosmo (κόσμος significa ordine), che in quanto tale deve logicamente tendere a un proposito. I Saggi, i Maestri, i Sapta Rishi sanno trarre il bene dal male apparente della globalizzazione che, in definitiva, è interconnessione e integrazione. Portano “ordo ab chaos” mediante le energie derivanti dal 7° raggio, focalizzate tramite Urano che favoriranno, come profetizzato da H. P. Blavatsky, la nascita della Coscienza Cristica, il vero Natale, in milioni di persone entro l’anno 2100.
Dopo l’affermazione scientifica dell’esistenza dell’Anima, che avverrà durante il prossimo decennio, lo spirito di ricerca dell’uomo si rivolgerà ai mondi interiori e provocherà una corsa travolgente alla comprensione delle capacità umane: ogni uomo o donna potrà prendervi parte come partecipatore diretto. Va ricordato che quello attuale è stato definito dai Fratelli Maggiori ‘il secolo della donna’, la quale si sta risvegliando dalla posizione minoritaria in cui l’avevano relegata le religioni, privandola, fino a non più di un secolo fa, del diritto di voto, dell’istruzione, e non molto tempo prima, perfino di un’anima. Le tre grandi messaggere dei Maestri: Blavatsky, Bailey e Roerich pongono invece nella loro vera luce tutta la capacità di amare, la sensibilità, la grazia, la bellezza e la nobiltà della donna. Zeus, sappiamo, affida l’umanità, cioè il suo “gregge di pecore”, a dei ciclopi pastori, a esseri di un regno più alto, così come noi stessi facciamo, spesso inconsapevolmente, con i nostri animali domestici che, per evolvere e diventare umani nelle prossime vite, hanno bisogno della compagnia e dell’amore degli esseri umani a cui sono affidati.
La descrizione delle vite dei Maestri in questo libro deriva dalla conseguenza logica della premessa precedente: devono esistere degli esseri Perfetti. Perfetti per quanto riguarda il quarto regno di natura, quello umano (ricordiamo che il primo è quello minerale, il secondo quello vegetale, il terzo quello animale), ma in continua progressione ascendente nel regno divino. Una perfezione come la loro non può dipendere dalla quantità di conoscenze acquisite che è infinita, ma da un modo diverso di guardare il mondo e quindi da una trasformazione interiore di chi percepisce, che permette loro di entrare di diritto nel quinto regno, quello spirituale. Tale traguardo si raggiunge tramite un metodo semplice e potente ma arduo da mettere in pratica: controllo della propria impulsività, delle passioni, delle emozioni, della mente, ritiro psicologico dall’ambiente esterno e esplorazione continua e sostenuta del funzionamento della mente e dei mondi interni tramite la pratica della meditazione.
Quindi non soltanto conoscere, ma anche disciplinare e trasformare sé stessi per poter attuare una vera metamorfosi e l’immersione nell’Uno. Questa è la via seguita da Platone in Occidente e da Buddha in Oriente, i quali non erano religiosi, ma ricercatori laici. Stiamo considerando, in effetti, l’alto argomento del ‘conosci te stesso’, il solo degno del pensiero dell’uomo, e soprattutto delle manifestazioni di Dio nel mondo degli uomini, nei quali il Divino si rivela pienamente, dopo che questi ultimi hanno compiuto questo percorso (una vera Psicosintesi, il cui asse portante, come detto da Assagioli, è la libertà o il principio di autodeterminazione). Ogni altra cosa, fama e potere, ricchezza e scienza, sono nulla a confronto. Facciamolo, quindi, con profonda riverenza e con profondo senso di umiltà, consapevoli della difficoltà dell’impresa, e per riuscire nell’intento, invochiamo proprio adesso l’aiuto di Coloro di cui parliamo “i Maestri di Saggezza, il Muro Guardiano (o di Protezione) che protegge l’Umanità”.
Oggi, epoca in cui “tutto è permesso”, i vecchi valori religiosi sono crollati, ogni cosa è incerta e ognuno agisce per il proprio tornaconto. L’essere veritiero, l’amicizia, la fedeltà, il tatto, la gentilezza, il buon gusto, l’armonia, il senso della bellezza, il miglioramento del carattere, l’etica, la ricerca interiore, il distacco dal denaro, non sono più dei valori di riferimento. Si correggono gli altri più che lavorare su sé stessi. Si è troppo estroversi e si divulga la propria ignoranza. Servirebbe un nuovo Confucio che, rinunciando a un Dio antropomorfico, al dogma e alla superstizione, e svincolando l’etica dalla religione, ripresentasse l’ideale dell’uomo nobile, che supera la paura dell’inferno o la speranza del paradiso. La nostra reale natura è la Coscienza Spettatrice disidentificata dallo spettacolo!
Allo stesso tempo sta crescendo il numero di coloro i quali, disgustati dalla mancanza di valori, dal materialismo e dal consumismo imperante, vogliono intraprendere la strada verso realtà più ampie. È a questi insoddisfatti che i Maestri sono pronti a insegnare. Altissimo è il destino di ogni uomo. Dopo aver costruito il tempio dell’anima, durante il ciclo di molte incarnazioni, e averlo poi distrutto (poiché anche l’estasi, l’ananda o la gioia dell’anima possono diventare una limitazione), si risorge in un nuovo stato di essere, si rivela l’aspetto spirito e si raggiunge la meta della quinta iniziazione; quella della Rivelazione.
Si è Maestri, si è percorsa tutta la via illuminata verso il Risveglio e si è diventati l’Amore stesso che è comprensione. Si diventa il cuore pulsante dell’umanità e si svolge questa funzione vitale di nutrimento e di protezione, come genitori amorevoli, in modo automatico e sconosciuto ai più. Appena risvegliati ci si identifica con la pura coscienza animica incarnata. I fiori già sbocciati sono garanzia che tutti gli altri boccioli umani lo saranno.
In effetti però c’è un unico fiore, e quando un individuo capisce che non c’è separazione tra l’uomo e Dio e che siamo degli specchi fatti a Sua immagine, allora ha inizio il percorso verso l’unità finale (la pietra angolare del filosofo e mistico Ibn’Arabi e dell’emiro Abd el-Kader, il padre della nazione algerina, waḥdat al-wuǧūd “l’Unicità dell’Essere”).
Vi è un’unica essenza e un’unica realtà (ḥaqīqa) da sperimentare nell’estasi. Ecco come Léon Roches descrive l’emiro in estasi di notte. “In piedi, le braccia alzate all’altezza della testa… gli occhi azzurri listati da ciglia nere guardavano in alto, le labbra leggermente socchiuse parevano recitare ancora una preghiera benché fossero immote; egli era giunto all’estasi. La sua aspirazione al cielo era tale che sembrava non toccare terra.”
Il Cristo, l’amico che non si rinnega, è stato il primo dell’umanità a fiorire, poiché il Buddha si era incarnato per la prima volta già sulla catena lunare. (La Luna secondo i grandi veggenti, è morta come pianeta non avendo più moto rotatorio e atmosfera, e oggi non è che un cadavere nello spazio, ma fu madre della terra e su di essa una volta viveva l’umanità prima che l’onda di vita si trasferisse sul nostro pianeta). Tutto, quindi, è già dentro di noi e convalida quello che, secondo Cicerone e Virgilio, insegnavano i Misteri e Pitagora: la reincarnazione della nostra Monade, l’Uomo Reale, tutti gli altri componenti essendone un riflesso, in altri corpi umani (ma mai in animali come insegnano Giamblico, Proclo e Ierocle nei Versi d’Oro di Pitagora.) “Lo spirito dissidente [la personalità] passa in corpi di uomini e di donne, e non cade più in basso di questa condizione.” Tutto si reincarna, uomini, pianeti, soli e universi. Anche Maometto, iniziato molto avanzato, che, in quanto suo discepolo anziano fu adombrato dal Maestro Gesù, afferma ciò e aggiunge che in ogni frase del Corano vi è un significato interno e uno esterno, cosa che imparò dal neoplatonico Bahira quando, da ragazzo, accompagnò lo zio Abu Talib al monastero nestoriano di Bosra in Siria. Nel 1994 anch’io feci lo stesso percorso e nella zona di As-Suwayda tra i seguaci di Hamsa o Drusi capii che sta nel neoplatonismo la base dell’insegnamento del Profeta. La Sura 2, 28 si riferisce a molteplici vite e morti. Un’altra sura è chiara: “Ed egli manda pioggia dall’alto, in giusta quantità, e riporta in vita la terra morta; in egual modo rinascerete,” (43,11). Pensiamo che la nostra anima sia separata dal flusso gioioso della coscienza osservante? Siamo disidentificati da stanchezza, depressione, irritazione? Sediamo sempre sul trono sereno quali osservatori del flusso dei pensieri o no? Diventiamo così il Testimone distaccato, il Gioiello Vigile, il Tesoro Divino Immortale che, come dice Gesù, nessuno ci potrà rubare e che si fortifica sempre più sottraendo energia alle distrazioni osservate o vritti di Patanjali. Scopriremo che l’Amato o Sophia è l’energia dietro le forme-pensiero da noi stessi create. Riscopriamo noi stessi, l’Anima gioiosa, il Pensatore, l’Attore distaccato che recita tutti i ruoli, anche quelli maschili e femminili. Una volta che il controllore dei pensieri sia stato installato, le azioni saranno tutte motivate dall’amore che è comprensione-saggezza!
Va notato che il “Collegio Invisibile” fondato da John Wilkins, inventore di un sistema di crittografia, fu l’embrione della Royal Society, (la prima Accademia scientifica d’Inghilterra) ed era costituito essenzialmente da esoteristi neoplatonici. La scienza ermetica o dell’analogia, dice che il pianeta, come il corpo eterico o di vitalità dell’uomo, ha quattro centri minori e tre maggiori. Di questi ultimi, il primo, Shamballa, il centro nel quale il Volere di Dio è conosciuto, corrisponde, nell’uomo, al centro della testa o fulcro direttivo. Esso si àncora nella ghiandola pineale ed è l’energia del Proposito divino che stimola tutto ciò che avviene sul pianeta o, per analogia, la volontà nella vita dell’uomo. Il secondo centro, la Gerarchia dei Maestri, corrisponde al centro del cuore tra le scapole, quindi alla ghiandola del timo e al sistema sanguigno che fa da distributore della stessa energia, con potenza ridotta, e qualificandola con l’amore, così che possa essere usata dall’Umanità. L’Umanità, a sua volta, costituisce il centro creativo ricevitore, cioè quello della tiroide o della gola.
Lo scopo che ci prefiggiamo con quest’opera è quello di descrivere meglio il chakra del cuore, o centro intermedio a livello planetario, e porre in evidenza le qualità per riconoscerlo. Va da sé che, per quanto perfetta dal punto di vista umano, la Gerarchia dei Maestri di Saggezza è tuttavia in evoluzione rispetto a Shamballa, la ‘casa del Padre’ cui tende con tutte le sue forze. Anche se sono Maestri, Essi non solo insegnano all’Umanità, compito per loro minore, ma, allo stesso tempo, sono studenti di un centro superiore e continuano ad apprendere sull’infinita Via della Beatitudine o dell’Evoluzione Superiore.
Lo stesso accade anche a chi presiede ai destini del nostro pianeta, Il Signore del Mondo, un Dio (sul Suo livello) ancora imperfetto e, su una spirale più alta, tuttora in evoluzione finché: “Tutta la bellezza, tutti i beni materiali, tutto ciò che contribuisce all’eliminazione del dolore e dell’ignoranza sulla Terra, vanno consacrati all’unico Grande Proposito. Quando i Signori di Compassione avranno civilizzato spiritualmente la Terra, e ne avranno fatto un Paradiso, ai Pellegrini sarà svelata la Via infinita che porta al Cuore dell’Universo. L’uomo, finalmente non più uomo, trascenderà la Natura, e in modo impersonale, ma cosciente, in perfetta comunione con tutti gli Illuminati, sarà in grado di soddisfare la Legge dell’Evoluzione superiore, di cui il Nirvana non è che l’inizio.”
L’anima di ognuno è in rapporto con tutte le altre o, piuttosto, è tutte le altre. “Nello stadio che gli indù chiamano ‘Samādhi’ le energie vitali, provenienti da tutti i centri, sono concentrate nel punto più alto dell’apice del corpo eterico, nell’area che si trova proprio al di sopra del cervello fisico” .
Tutti i Maestri sono passati per questa fase, nella quale si permane, a tratti, sul piano della buddhi: lì il tempo (come è percepito dalla mente comune) non esiste, trattandosi di una mera successione di stati di coscienza; piano piano esso diventa uno stato acquisito e fisso. Il Sé vive un Eterno Presente. I Maestri, malgrado provengano dall’umanità ed esteriormente non differiscano da uomini normali, costituiscono un quinto regno a sé stante che potremmo chiamare Spirituale o Divino, per distinguerlo dallo stato di coscienza dell’io separato e separativo che è proprio del quarto regno, quello umano. Essi operano con somma giustizia e con coscienza planetaria poiché appartengono all’umanità, intesa come un tutt’Uno, e non agiscono per un solo popolo, o per una sola etnia, se non nell’illusione mentale nata dall’orgoglio separativo di razza, o nazionale, degli ignoranti. La loro azione non è più centripeta ma centrifuga.
Rûmî (1207-1273) parla di evoluzione divina o angelica in sintesi e in poesia: “Morii come minerale e divenni pianta, morii come pianta e divenni animale, morii come animale e divenni uomo. Perché dovrei temere la morte? Quando regredii morendo? ‘La prossima volta morirò come uomo perché io possa avere le ali degli angeli. Poi supererò lo stato angelico perché io possa diventare quel che supera ogni immaginazione ... certo a Lui ritorneremo, [Corano 2a 156]’ ”
Anche se i Saggi si adattano alla mentalità del popolo in cui nascono e in cui per lo più operano, l’odio, la separatività e l’esclusività sono banditi dalla loro coscienza che sa soltanto amare, con disponibilità totale. Essi sono l’incarnazione degli ideali più alti di ogni uomo vivente sulla terra poiché, essendosi per vite e vite disciplinati, praticano la Vera Fratellanza.
Stanno leggeri in sella per le vie del mondo perché, con le parole paradossali ma vere di Apollonio di Tiana, essi dimorano sulla terra, ma non le appartengono, e pur non possedendo nulla hanno tutti gli averi del mondo. Sono onnipresenti e onniscienti perché conoscono già tutto del visitatore e del suo viaggio. Sono rocce di serenità tra una folla succube di paure, problemi e ansietà. Anche oggi è così. Ed è a loro (che paradossalmente sono Uno e sperimentano l’unità col Padre) che in tutto il mondo, pur se hanno assunto nomi diversi, si rivolge chiunque in guerra, o in pace, si raccolga con sincerità e in preghiera. Grande è il potere unitivo del pensiero! Migliaia sono i nomi antichi e moderni a loro attribuiti e milioni i loro collaboratori sparsi nel mondo, chiamati oggi Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo (NGSM). Di questi ultimi è stato detto: “È impossibile organizzare il NGSM. I suoi membri dovranno restare svincolati e senza etichette, liberi di lavorare nel modo che individualmente ritengano adatto”.
Qualunque iniziativa volta a organizzarli rivela ignoranza e contraddice questa affermazione di chi ne ha parlato per primo e che con questa frase intendeva cautelarne la libertà, la futura operatività, la libera iniziativa e prevenirne il tentativo futuro di organizzarli e manipolarli. Le organizzazioni possono diventare la tomba dello Spirito, come è già accaduto a tutte le Chiese organizzate del mondo. Chiunque tenda a organizzare il centro Ajna del Signore del Mondo consideri che i servitori “sono tenuti insieme da un mezzo telepatico.”
Per ricapitolare, l’uomo liberato, diventato un Maestro, vive l’unità e vede dall’alto tutto l’albero Banyan, composto da centinaia di tronchi nati da radici che scendono dall’alto, un’unica realtà libera dai veli di Maya, che si può definire colei che non è mai esistita. L’uomo medio, che considera il mondo della pluralità per come appare a prima vista, vede solo singoli tronchi separati, ogni cosa è individuale e separata da ogni altra. Ambedue le realtà esistono contemporaneamente. Si tratta solo di cambiare prospettiva. Per farlo occorre semplicemente disancorare l’io dall’identificazione con le emozioni e con la mente. Le cause dei problemi dell’umanità ci sono state spiegate dai Saggi, meditiamone le soluzioni. Esiste un Piano Divino e i Maestri ne sono gli esecutori, sotto la Legge di Rinascita e quella di Causa ed Effetto. Questo libro non vuole fare propaganda ai Saggi che naturalmente non ne hanno bisogno. Vuol solo far capire che il Mistero del vero esoterismo ha dei volti molto semplici, umani e amorevoli. I Saggi non sono “Grandi Fratelli” in senso Orwelliano, quelli di un controllo invasivo autoritario, evidenziano, semmai, quanto sia difficile essere innocui nelle parole, nei fatti, nei pensieri. Conosco dei cosiddetti esoteristi difficili da sopportare, perché sicuri di avere sempre ragione e che posano come sacerdoti consacrati pur non avendo mai contattato veri discepoli. Soffrono di un complesso di superiorità che allontana, invece di avvicinare ai misteri dell’essere. Non conoscono cosa sia l’umiltà. Alice Bailey la dimostrò quando cominciò a lavorare, alla fine del 1917, nel centro teosofico di Krotona a Hollywood che comprendeva più di cinquecento persone. Fu adibita a svuotare la spazzatura! Adattarsi e amare tutti gli esseri umani è segno di vera educazione. Oggi si inneggia al più becero nazionalismo e alla grandezza nazionale e ciò porta all’odio per tutti “gli altri” e alle guerre.
Quando Gesù disse: “Chi ascolta le mie parole è già passato dalla morte alla Vita.” Giov. 5, 24., forse voleva solo dire “dall’odio all’Amore per Tutta l’umanità.” Siamo gli stessi ovunque e un operaio di nome Massimo che tempo fa ha lavorato per me è oggi, con le sue virtù, la sua intelligenza, la sua pazienza, la sua gentilezza e la sua forza d’animo nel sopportare la propria invalidità, un mio importante modello di vita, esempio e speranza per l’intera umanità, molto più di certi presidenti che aspirano al premio Nobel.