Porfirio
Filosofia Rivelata dagli Oracoli
Con tutti i frammenti di magia stregoneria teosofia e teurgia
Bompiani
pag. 960 - formato: 15 x 22 cm. - anno: 2011 - ISBN. 978-88-452-6924-0
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Se la «teurgia» serve solo per la parte inferiore dell’anima, e la «teologia» per la parte intellettuale, il punto di arrivo finale per Porfirio è la «teosofia», la piena e compiuta sapienza divina che riempie di sé l’anima ormai purificata e pronta alla henosis con il Principio. Prima traduzione italiana di tutte le opere in cui Porfirio (233-305 d.C. ca.), filosofo neoplatonico allievo di Plotino, si cimentò nell’edificazione di una filosofia religiosa alternativa al Cristianesimo, con l’esplicito intento di conferire una valenza mistica agli antichi responsi oracolari e alle pratiche magico-astrologiche, e di dare una valenza simbolica alle statue degli dei; nella Filosofia rivelata dagli oracoli troviamo la prima interpretazione allegorica degli Oracoli caldaici presentati come una rivelazione divina tipica dello zoroastrismo ellenizzato; nel trattato Sul ritorno dell’anima troviamo la spiegazione di come la «teurgia», una versione neoplatonica della «grazia», possa agire sulle passioni irrazionali dell’anima per purificarla e prepararla all’assimilazione e all’unione con il divino; nel trattato Sulle immagini degli dei troviamo una simbologia filosofica applicata alle statue delle divinità greche, che in tal modo da «idoli» possono diventare autentiche «icone»; nella Lettera ad Anebo troviamo l’esposizione della precisa valenza della magia e della teurgia, in contrapposizione a Giamblico, che fu allievo di Porfirio