www.illibraiodellestelle.com
LIBRI MUSICA E VIDEO CARTOLERIA REGALO E BENESSERE
Cerca:
Carrello (nessun prodotto)
edizioni catalogo novità in preparazione offerte distributori foreign rights per gli autori eventi newsletter contatti
cerca  

Info
rilegatura: brossura
formato: 15 x 21 cm.
pagine: 1196
ISBN: 978-88-6119-002-2
Editore: Il Libraio delle Stelle
Anno di pubblicazione: Giugno 2007
Euro: 48.00
Approfondimenti
Prefazione
Indice dell'opera
La Grande Invocazione
Il Raggio della personalità
Kundalini e la spina dorsale
Sintesi dell'opera
Altri libri consigliati
L'anima e il suo meccanismo
Il ritorno del Cristo
Trattato di Magia Bianca
o la via del discepolo
Trattato dei Sette Raggi
vol.1 Psicologia esoterica
Tutte le opere di Alice A. Bailey
Notizie sull'autore
Alice A. Bailey
Autobiografia incompiuta
Lucis Trust

STAMPA
Kundalini e la spina dorsale << torna indietro
SEZIONE PRIMA
Divisione D

KUNDALINI E LA SPINA DORSALE

I. Kundalini ed i tre triangoli
1. Nella testa
2. Nel corpo
3. Alla base della spina dorsale.
II. Il risveglio di kundalini
Data l’impossibilità di rivelare molto su quest’argomento necessariamente pericoloso, considereremo molto brevemente il soggetto di kundalini e della spina dorsale.

Dobbiamo ricordare che ci occupiamo della controparte eterica della spina dorsale e non della struttura ossea che chiamiamo con questo nome o con quello di colonna vertebrale. Questo è un fatto che non è sufficientemente riconosciuto da coloro che trattano la materia. Troppa importanza è stata data ai tre canali che compongono il triplice cordone spinale.

Questi canali sono importanti in rapporto al sistema nervoso dell’uomo, ma in rapporto all’argomento che stiamo trattando non sono così importanti come il canale eterico che è l’unità che include quei tre. Perciò dobbiamo ben ricordare che ci stiamo occupando di:
a. il canale eterico;
b. il fuoco che risale lungo il canale;
c. il congiungimento, nel punto situato tra le due scapole, di questo fuoco con il fuoco radiante del corpo fisico;
d. l’elevazione alla testa di questi fuochi uniti;
e. la loro fusione finale con il fuoco manasico che da energia ai tre centri della testa.

I. KUNDALINI E I TRE TRIANGOLI

Il fuoco che dà energia al triangolo della testa è la corrispondenza superiore del triangolo di prana situato a metà del corpo e del suo riflesso inferiore, alla base della spina. Si hanno perciò nell’essere umano tre triangoli importanti.

1. Nella testa, il triangolo dei tre centri maggiori:
a. la ghiandola pineale;
b. il corpo pituitario;
c. il centro alta major.

2. Nel corpo, il triangolo del prana:
a. tra le scapole;
b. sopra al diaframma;
c. la milza.
3. Alla base della spina dorsale, o tre centri inferiori:
a. un punto alla base della colonna vertebrale;
b. e c. i due organi sessuali principali del maschio e della femmina 62.

La fusione dei fuochi della materia con i fuochi della mente ha il risultato d’energizzare la totalità degli atomi di materia del corpo. Questo è il segreto dell’immensa resistenza dei grandi pensatori e lavoratori dell’umanità. Ne deriva anche una tremenda stimolazione dei tre centri superiori del corpo, testa, cuore e gola, e l’elettrificazione di questa regione del corpo. Questi centri superiori formano allora un campo d’attrazione per la discesa del terzo fuoco, quello dello Spirito. Il centro dai mille petali, al sommo della testa, diventa straordinariamente attivo. È il centro sintetico della testa, che rappresenta la somma totale di tutti gli altri centri. La stimolazione di tutti i centri del corpo avviene parallelamente e similmente alla contemporanea vivificazione del loto dai molti petali. È il punto d’incontro dei tre fuochi, il fuoco del corpo, il fuoco della mente ed il fuoco dello Spirito. L’unione con l’Ego è completa quando è pienamente stimolato, fino a che ne segue la combustione; questo processo si ripete nei veicoli sottili e causa il compimento finale e la liberazione dello Spirito.

La fusione dei fuochi della materia è il risultato dello sviluppo evolutivo, quando sia lasciato al lento sviluppo normale che solo il tempo può apportare. Il congiungimento dei due fuochi della materia si effettua presto nella storia dell’uomo, ed è la causa della robusta salute di cui dovrebbe godere normalmente l’individuo dalla vita pura e dai pensieri elevati. Quando i fuochi della materia siano saliti (uniti) ancora più in alto lungo il canale eterico spinale, vengono in contatto con il fuoco di manas che irradia dal centro della gola. È necessario qui che le idee siano chiare, ed occorre spiegare un po’ di più questo soggetto piuttosto astruso.

1. I tre centri principali della testa (dal punto di vista fisico) sono:
a. il centro alta major;
b. la ghiandola pineale;
c. il corpo pituitario.


2. Essi formano un triangolo manasico dopo la loro congiunzione con i due fuochi dei due triangoli inferiori, ossia quando diventano sintetici.

3. Ma il triangolo puramente manasico prima di questa fusione è formato da: a. il centro della gola;
b. la ghiandola pineale;
c. il corpo pituitario.


Questo corrisponde al periodo in cui l’unità umana aspira coscientemente e si pone deliberatamente dal lato dell’evoluzione, rendendo così costruttiva la sua vita.

L’altro fuoco della materia (il fuoco duale) è attratto verso l’alto e si fonde con il fuoco della mente mediante un congiungimento che avviene nel centro alta major. Questo centro è situato alla base del cranio, e vi è una breve scissione tra questo centro ed il punto in cui i fuochi della materia escono dal canale spinale. Parte del lavoro che deve essere compiuto da colui che sta sviluppando le sue facoltà di pensiero consiste nel costruire un canale temporaneo nella materia eterica per valicare questa scissione. Questo canale è il riflesso, nella materia fisica, dell’antahkarana63 che l’Ego deve costruire per superare la lacuna tra il mentale inferiore ed il superiore, tra il veicolo causale sul terzo sottopiano del piano mentale e l’atomo permanente manasico sul primo sottopiano. Questo è il lavoro che tutti i pensatori avanzati stanno inconsciamente facendo adesso.

Quando il ponte sulla scissione è completato, il corpo fisico dell’uomo si coordina con il corpo mentale ed i fuochi della mente e della materia si fondono. Questo permette di ottenere la perfezione della vita della personalità. Questa perfezione conduce l’uomo, come vi ho già detto, alla porta dell’iniziazione, l’iniziazione essendo il suggello posto al lavoro compiuto; essa segna la fine di un ciclo minore di sviluppo e l’inizio del trasferimento di tutta l’opera su una voluta della spirale ancora più alta.

Dobbiamo sempre tener presente che i fuochi della base della spina dorsale e del triangolo della milza sono fuochi della materia. Non dobbiamo dimenticarcene né far confusione. Essi non hanno alcun effetto spirituale e riguardano esclusivamente la materia in cui i centri di forza sono situati. I centri di forza sono sempre diretti da manas, o mente, o dallo sforzo cosciente dell’entità dimorantevi, ma questa entità è impedita negli effetti che cerca di ottenere finché i veicoli mediante i quali cerca di esprimersi ed i loro centri dirigenti ed energizzanti non rispondono adeguatamente. Quindi è solo a un dato punto dell’evoluzione, e quando la materia dei veicoli sarà sufficientemente energizzata dai propri fuochi latenti, che l’uomo potrà realizzare il proposito a lungo coltivato. Da qui dunque la necessità dell’ascensione del fuoco della materia al posto che gli spetta, e la sua resurrezione dal lungo seppellimento e dall’apparente prostituzione, prima che possa riunirsi al Padre che è nei Cieli, il Terzo Logos, che è l’Intelligenza della materia stessa. La corrispondenza è ancora valida qui. Anche l’atomo del piano fisico ha la sua meta, le sue iniziazioni ed il suo trionfo finale.

Altri aspetti di questo soggetto, come i centri ed i loro rapporti con manas, il fuoco dello Spirito e manas, e la finale fusione di questi tre fuochi, saranno considerati nelle due divisioni seguenti. In questa ci limitiamo allo studio della materia del fuoco, senza fare digressioni che creerebbero confusione.

II. IL RISVEGLIO DI KUNDALINI

Come questo fuoco alla base della spina dorsale possa essere risvegliato, quale debba essere la sua progressione (dipendente dal raggio), la fusione di questo fuoco con il fuoco pranico, l’elevazione successiva dei due fuochi uniti, sono cose del passato per molti e, fortunatamente per l’umanità, il lavoro fu compiuto senza sforzo cosciente. La seconda fusione con il fuoco di manas deve ancora essere effettuata. Finora gli uomini sono riusciti a malapena a dirigere il fuoco verso l’alto lungo uno dei canali della triplice colonna, perciò nella maggioranza, i due terzi del suo effetto sono ancora limitati alla stimolazione degli organi di propagazione della specie. Solo quando il fuoco salirà liberamente lungo un altro canale potrà effettuarsi la completa fusione con il fuoco di manas, e solo quando ascenderà geometricamente lungo tutti e tre i canali, simultaneamente e con vibrazione uniforme, il vero fuoco di kundalini sarà pienamente risvegliato e sarà quindi capace di compiere il lavoro di purificazione bruciando la rete che imprigiona e le particelle che separano. Quando questo è compiuto, il triplice canale diventa un canale unico. Da ciò il pericolo.

Null’altro può essere detto su questo soggetto. Colui che indirizza i suoi sforzi verso il dominio dei fuochi della materia, gioca pericolosamente col fuoco, e può letteralmente esserne distrutto. Egli non dovrebbe mai volgere lo sguardo indietro, ma elevarlo al piano dove dimora il suo Spirito immortale e quindi, con l’autodisciplina, con il dominio della mente, con la reale purificazione dei suoi corpi materiali, sia sottili che fisici, rendersi degno di essere il veicolo della nascita divina con la prima iniziazione. Quando il Cristo bambino (secondo la bella espressione cristiana) sarà nato nella grotta del cuore, allora l’ospite divino potrà governare coscientemente i corpi materiali inferiori per mezzo della mente consacrata.

Solo quando buddhi abbia assunto un sempre maggior dominio della personalità tramite il piano mentale (da qui la necessità di costruire l’antahkarana) può la personalità rispondere ai piani superiori, ed i fuochi inferiori possono ascendere per fondersi con i due fuochi superiori. Solo quando lo Spirito, mediante il potere del pensiero, dominerà i veicoli materiali, la vita soggettiva assumerà il giusto posto, il Dio interiore splenderà radioso, finché la forma non sarà persa di vista e “Il sentiero del giusto risplenda sempre più fino al giorno sii con noi”.


--------------------------------------------------------------------------------
60 “Kundalini, il potere del serpente o fuoco mistico; è detto potere serpentino o anulare a causa del suo procedere a spirale quando progredisce nel corpo dell’asceta che cerca di svilupparne il potere. È un potere occulto di fuoco elettrico, o potere fohatico, la grande forza primigenia che sottostà a tutta la materia organica ed inorganica”. - H.P. Blavatsky.
61 “Kundalini è la forma statica dell’energia creativa in corpi che sono la fonte di tutte le energie includenti Prana...
“Questa parola deriva dall’aggettivo Kundalin o “avvolto”. La si dice “avvolta”perché dorme arrotolata, e perché la natura del suo potere è a spirale…
“In altre parole, questa Kundalini shakti è ciò che, quando si mette in moto per manifestarsi, appare come l’Universo. “Avvolta”significa che è in riposo, ossia in forma di energia potenziale statica... Kundalini shakti nei singoli corpi è potenza in riposo, o il centro statico attorno al quale ruota ogni forma di esistenza, come potenza motrice...”. - The Serpent Power di Arthur Avalon.
62 Non intendo insistere comunque sul lato sessuale di questo soggetto, perché questi sono degli organi con i quali l’occultista non ha niente a che vedere. Perciò non li elencherò dettagliatamente. Desidero solo mettere in evidenza che col trasferire il fuoco che sta alla base della spina dorsale, e col rivolgere l’attenzione ai due triangoli superiori si ha la redenzione dell’uomo.
63 1 “L’Anima-Maestro è Alaya, anima universale o Atma; ogni uomo ne ha in sé un raggio, che gli permette di identificarsi e fondersi con esso.
2. L’antahkarana è il manas inferiore, il sentiero di comunicazione o di comunione tra la personalità ed il manas superiore o anima umana. Alla morte è distrutto quale sentiero o mezzo di comunicazione, e ciò che ne rimane sopravvive in una forma, il Kama-rupa - il guscio”. - La Voce del Silenzio. p. 71.
“L’antahkarana è il sentiero immaginario tra il sé personale e quello impersonale, ed è la via maestra della sensazione; è il campo di battaglia per il dominio del sé personale. È il sentiero dell’aspirazione, e dove esiste un desiderio di bontà, ivi l’antahkarana persiste”. - Vedi La Voce del Silenzio, pp. 50, 55, 56, 88.
torna su^
www.illibraiodellestelle.com - www.illibraiodellestelle.it

Il Libraio delle Stelle - via Colle dell'Acero 20 - 00049 Velletri - P.Iva 00204351001

made by 3ml.it