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Info
rilegatura: brossura
formato: 15 x 21 cm.
pagine: 134
ISBN: 978-88-6119-004-9
Editore: Il Libraio delle Stelle
Anno di pubblicazione: settembre 2007
Euro: 14.00
Approfondimenti
Prefazione
Indice dell'opera
La Grande Invocazione
Il Problema della Psicologia
Le Ghiandole e il comportamento umano
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Notizie sull'autore
Alice A. Bailey
Autobiografia incompiuta
Lucis Trust

STAMPA
Le Ghiandole e il comportamento umano << torna indietro
Lo studio delle ghiandole è agli inizi. In tutta la letteratura riguardante questo soggetto si trovano dichiarazioni che dimostrano quanto poco se ne sappia e che l'es-senza intima, chiamata ormone, di una qualsiasi secrezione ghiandolare non sia stata ancora scoperta, sì che tutto l’argomento resta velato di mistero. È vero che si sono sco-perte le secrezioni di alcune ghiandole perfino nel parlare comune si accenna alla ti-roide e agli estratti tiroidei ma molte altre non sono note, o solo in parte.

Stando così le cose, uno studioso intelligente, anche se non scientificamente istru-ito in medicina o psicologia, ma armato di pazienza e di vocabolario, non deve esitare ad avventurarsi nel soggetto delle ghiandole, delle loro secrezioni e dei loro effetti e, dopo studio diligente, può farne un rapporto. Questo, in effetti, può essere di reale valore se fornisce, in un quadro generale, il riassunto di quest’importante branca di ricerche. Può anche servire allo specialista, non solo in quanto permette di accertare l’impressione che la letteratura tecnica crea sui profani, ma perché una mente fresca, senza eccesso di dati scientifici, molto spesso può considerare l’intero campo secondo prospettive migliori. Ciò si verifica soprattutto se chi lo fa conosce bene le antiche credenze e definizioni dell’Oriente in fatto di psicologia in generale. Nel considerare il sistema endocrino non è mia intenzione descriverlo in termini fisiologici, o nei suoi rapporti con la crescita del corpo, dei capelli, o con il cuore, il sangue e gli organi della generazione. Tutto questo si può leggere in qualsiasi trattato medico, persino in quelli del secolo scorso. Piuttosto desidero accertare che cosa abbia-no dedotto dallo studio delle ghiandole i ricercatori più moderni, medici e psicologi; quali effetti essi ritengono di avere scoperto sul comportamento umano; vorrei inoltre controllare l’affermazione, spesso ripetuta, che queste misteriose secrezioni interne sono responsabili delle azioni, delle emozioni e della mentalità: in breve, dell’uomo stesso. Imparate a conoscere le ghiandole, si dice, e conoscerete l’uomo. Nel considerare le ghiandole in tal modo citerò da un certo numero di testi, non solo per dare autorità al mio discorso, ma per renderlo più fresco e vivace.

Questi libri, e tutti gli specialisti in genere, usano un linguaggio che spaventa il lettore comune. Per esempio la secrezione della ghiandola tiroide viene chiamata “acido triiodo-tri-idro-exigindolo-propionico”! Per quanto possibile eviterò questo genere di comicità. Prima di iniziare è opportuno chiarire che cosa s’intende con “psicologia”. Spe-cialmente in Occidente tale parola si è allontanata dal significato originale, già esposto sopra: discorso sull’anima. Una soddisfacente definizione è data da Leary: “La psicologia è la scienza del comportamento umano, in senso lato, che include tutto ciò che gli esseri umani fanno e hanno. Perciò è oggetto di studio e di ricerca la condotta dell’intera personalità integrata. La psicologia tratta dell’organismo nel suo insieme, l’individuo integrato e orien-tato nei rapporti con altri individui in un ambiente complesso, parzialmente fisico e par-zialmente sociale: insomma, la personalità. Il comportamento dell’essere umano, psicologicamente parlando, si riduce a fatti fisiologici: quindi, biologici, poi biochimici, poi, chimici ed infine inevitabilmente fisici, cioè riguardanti la materia in movimento” (op. cit.).

La psicologia, quindi, è la scienza dell’attività svolta dall’uomo, come organismo vivente, nell’ambiente in cui si trova: è la scienza dei rapporti reciproci. fra uomo e am-biente. È la scienza del comportamento, ma non nel senso etico di condotta giusta o sbagliata. Ma cosa sta alla base del comportamento? Hocking dice: “Il sé è invero un si-stema di comportamento, che però emerge da una speranza persistente. Il nocciolo del sé è la speranza” (op. cit.).

Questa speranza, che la vita possa diventare qualcosa di più grande di quanto sia mai stata, é in vero un fatto persistente ma ciò non potrà avvenire se non saremo noi stessi a realizzarlo. Donde il comportamento volto ad uno scopo di cui parla Hocking. Nel campo del comportamento umano e della personalità, tre sono i fattori prin-cipali. Prima di ogni altro l’ambiente, il quale è molto più che una semplice situazione, o una serie di circostanze o un mero palcoscenico passivo su cui si rappresenta il dramma. È stato definito come “tutto ciò che non è l’organismo, sia in senso culturale che sociale o fisico, esistente nel presente o nella memoria” (Hocking, op. cit.). In secondo luogo l’apparato umano, specialmente quello reagente di cui parleremo in modo approfondito. E finalmente la condotta, o il risultato del rapporto reciproco fra l’ambiente e l’apparato reattivo; dati l’uno e l’altro, si afferma, sono inevitabili certe linee di condotta. Dal rapporto reciproco di questi tre elementi risulta, appunto, il comportamento. Naturalmente quello che più c’interessa è il secondo fattore, cioè l’apparato di re-azione o di risposta, alcuni aspetti del quale richiedono uno studio più attento, più esatto e diligente di altri: tali sono il sistema nervoso e il sistema delle ghiandole a secrezione interna, i quali funzionano, nel corpo umano, in stretta coordinazione.

Per mezzo del sistema nervoso, la più intricata e meravigliosa parte della struttura umana, veniamo a contatto con l’ambiente esterno, e siamo in grado di vivere in esso. Per suo mezzo, cioè mediante la rete dei nervi, il midollo spinale e il cervello, prendiamo coscienza delle informazioni che incessantemente pervengono dal mondo esterno. Questi messaggi, trasportati come da milioni di fili telegrafici alla stazione centrale del cervello, sono trasformati, in maniera misteriosa, in segnali, notizie, cognizioni. A tali messaggi noi rispondiamo e, per mezzo di un’attività inversa, passiamo all’azione.

Oltre a quest’energia nervosa immessa ed emessa, si svolgono attività parallele nel sistema delle ghiandole a secrezione interna (e nel sistema muscolare) e i rapporti fra le varie attività sono così strettamente connessi e interdipendenti che se le ghiandole non funzionano regolarmente manca l’adeguata reazione alle informazioni trasmesse e non avviene trasformazione di energia. L’insieme dell’apparato reagente e la sua dinamica sono riassunti nei termini se-guenti: (Leary, op. cit.)

“Un organismo è un apparato che tramuta l’energia dell’ambiente, ricevuta attra-verso gli organi ricettori, in energia muscolare e ghiandolare. Allo stesso tempo, tra-sforma anche se stesso in funzione di questi e di altri stimoli originati all’interno: am-bedue i gruppi di stimoli ed entrambe le emissioni di energia cooperano nell’atto com-pleto, cioè nel comportamento dell’organismo”. Il sistema nervoso e i muscoli possono essere considerati in certo qual modo come l’apparato di risposta fisico, il mezzo col quale si risponde all’ambiente, mentre il sistema nervoso e le ghiandole a secrezione interna rappresentano l’apparato reagente mentale ed emotivo, il mezzo con cui si produce l’effettiva risposta.

Si sostiene che l’azione reciproca tra apparato e ambiente dia origine alla condot-ta, che il sentimento e l’attività pensante abbiano sede nel sistema endocrino e che quindi ciò spieghi anche la natura umana. “Probabilmente”, continua Leary, “quando le attuali speculazioni saranno sosti-tuite da altre più convincenti e più fondate, scopriremo che la sede del temperamento si trova nelle ghiandole a secrezione interna, o almeno vi è connessa”.

H. H. Rubin scrive: “stiamo rapidamente per credere che tutto ciò che siamo e che possiamo sperare di divenire dipende in larga misura dal fatto che siamo nati, o no, con ghiandole a secrezione interna normali”. E Leary: “le emozioni sono strettamente connesse ai meccanismi di blocco, ai muscoli lisci e alle ghiandole a secrezione interna molto più di quanto lo siano gli istinti”.

I. G. Cobb sostiene: “... tre grammi e mezzo di estratto tiroideo creano la differenza fra intelligenza e idiozia. È terribile pensare che l’assenza di un prodotto chimico possa portare alla man-canza di sviluppo della mente o del corpo” . E ancora: “l’azione delle ghiandole nel determinare la struttura del corpo è indi-scutibile: l’aspetto mentale i “complessi di comportamento” dell’individuo sembra dipendano dal benessere fisico; ma indubbiamente questo dipende dal perfetto funzio-namento delle varie ghiandole... “Benché appena agli inizi di questo studio, siamo tuttavia in grado di comprende-re che, come certi elementi si formano nel corpo per l’azione particolare delle ghiandole a secrezione interna, così anche la mente può ricevere la sua parte dalla stessa fonte”.

J.S. Huxley ha detto in una recente conferenza: “Appare chiaro che il carattere, anche più importante del puro intelletto nella conquista del successo, dipende in gran parte dall’equilibrio delle ghiandole a secrezione interna, tiroide, pituitaria, ecc. Forse la fisiologia del futuro scoprirà come modificare il carattere”. Per quanto riguarda la questione del carattere, Hocking osserva: “Non c’è la minima ragione per dubitare del profondo effetto esercitato sul tem-peramento da ghiandole a secrezione interna come la tiroide, le interstiziali e le surrenali. La stimolazione di alcune di queste o l’inoculazione dei loro prodotti o la ingestione di essi può produrre cambiamenti che una volta sarebbero stati giudicati miracolosi. Somministrando tiroidina ad un individuo affetto da cretinismo, lo si può elevare a in-telligenza simile alla normale; ma se la cura è interrotta ritorna alla condizione primitiva. Aumentando la dose disgraziatamente, né questi né altri passano dalla normalità al genio; non si produce in tal caso altro che una nuova forma di anormalità. E fino a que-sto momento nessuna scoperta chimica fa intravedere la speranza di poter aumentare la norma dell’uomo. Certe droghe agiscono in modo che l’individuo può sentirsi un genio; ma le azioni compiute in tale stato, giudicate quando l’effetto della droga è svanito, so-no stranamente scoraggianti. Perciò non dobbiamo costruire premature speranze troppo lusinghiere per il futuro dell’umanità basandoci su queste ricerche. Possiamo tuttavia dire che, in, un certo senso, esiste anche una chimica dell’anima; infatti, si è constatato che “una deficienza di iodina può trasformare un uomo intelligente in un idiota” (op. cit.)

Quindi lo studio delle ghiandole a secrezione interna e dei loro effetti, non soltan-to sulla struttura fisica ma anche sul comportamento, è di vitale importanza. Cosa sono? E cosa sono le ghiandole a secrezione interna? Cobb cosi le descrive: (op. cit.)
“Le ghiandole si possono dividere in due gruppi principali: quelle che compiono la funzione di drenaggio – le linfatiche e quelle che secernono prodotti usati nell’economia del corpo. Per ora le linfatiche non ci riguardano. Il secondo gruppo, il cui compito è di fornire liquidi i quali, di concerto con altri, controllano e regolano i processi fisici, si suddividono a loro volta in due gruppi. Il primo comprende le ghiandole provviste di condotti attraverso i quali scaricano il loro contenuto. Il secondo non possiede condotti, e la loro secrezione viene diretta-mente assorbita dalla corrente sanguigna. Queste ultime sono appunto conosciute come ghiandole a secrezione interna, “endocrine”. Notiamo che la parola “endocrino” deriva dal greco “krinein”, che significa “se-parare”.

Rubin scrive: (op. cit.) “Le loro secrezioni sono assorbite direttamente dal sangue e dalla corrente di linfa nutritiva; è quindi evidente come questi le distribuiscono in tutto il corpo. Tali secrezioni contengono gli “ormoni”, messaggeri chimici dell’organismo, i quali producono alcune delle più spettacolose reazioni che la fisiologia conosca. È stato detto a ragione che gli ormoni stanno alla fisiologia come il radio alla chimica”. Il sistema endocrino costituisce un’unità funzionale che lavora nella più stretta cooperazione e interdipendenza. Louis Berman dice: “La mente corporea è una perfetta corporazione diretta dalle ghiandole a secrezione interna... Oltre il corpo e la mente o-pera questo consiglio direttivo”. Infatti, tutte le ghiandole lavorano all’unisono. Si sa che esse coordinano la loro attività, si equilibrano scambievolmente e, mediante sforzi comuni, fanno l’uomo qual è: almeno, così si afferma.

Sono dunque un sistema strettamente collegato, con funzioni e organismi ben di-stinti da altri sistemi del corpo umano. Il sistema sanguigno e quello nervoso svolgono ciascuno la propria attività, ma sono strettamente connessi all’endocrino. Il sangue agi-sce misteriosamente come portatore degli ormoni delle varie ghiandole, e il sistema nervoso sembra sia più specificamente in rapporto con lo sviluppo psichico, dipendente dal normale o anormale funzionamento delle ghiandole.

Quali sono dunque le ghiandole a secrezione interna? Cominciando dalla testa e discendendo ne troviamo sette di particolare importanza:



Nome Ubicazione Secrezione

1. Pineale Testa Ignota
2. Pituitaria Testa anteriore Ignota posteriore Pituitrina
3. Tiroide Gola Tirossina
4. Timo Torace superiore Ignota
5. Pancreas Regione del plesso solare Insulina
6. Surrenali Sopra i reni corticale Ignota midollo Adrenalina
7. Interstiziali Basso ventre Secrezioni dei testicoli e delle ovaie

Un insieme di ghiandole importanti è dunque distribuito nella testa e nel torso. Si afferma che, fisiologicamente, esse governano struttura, crescita e trasformazioni chi-miche del corpo e che, psicologicamente, sono responsabili delle reazioni emotive e dei processi mentali dell’essere umano. Perciò da esse dipendono le qualità, buone o cattive, di un individuo, la sua condotta e il carattere.

Consideriamo ora le sette ghiandole citate, limitandoci ai loro effetti mentali e psichici.

1. Ghiandola pineale situata nella testa; secrezione sconosciuta.
È a forma di cono, della dimensione approssimativa di un pisello; è nel centro del cervello, in una piccola cavità, sopra la pituitaria, che trovasi presso la radice del naso. La pineale è attaccata al terzo ventricolo del cervello. Contiene un pigmento simile a quello della retina e anche una certa quantità di quelle che sono state chiamate “particel-le di sabbia cerebrale”. Tilney dice: “Si sono compiuti numerosi tentativi per determinare quali siano le funzioni della ghiandola pineale, se pure ne abbia. È essa indispensabile alla vita, o la sua importanza è limitata ad una particolare fase del processo metabolico? Forse possiamo affermare che quest’organo ha una funzione nell’uomo e in molti mammiferi. Non è improbabile che questa sia determinata in modo particolare da una secrezione interna, tuttavia cer-tamente non indispensabile alla vita. Ma la precisa influenza della secrezione pineale è ancora ignota”.
È stato detto che questa ghiandola regola la sensibilità alla luce, che ha un preciso effetto sulla natura sessuale, che è in rapporto con la crescita del cervello, che se attiva produce precocità intellettuale, come è chiaramente indicato dal caso clinico che riferirò. La si è anche chiamata terzo occhio, l’occhio dei Ciclopi. Ma a parte questi fatti e tali congetture, gli studiosi dichiarano francamente di non saper nulla di preciso, poiché gli esperimenti fatti non hanno dato che scarsi risultati. Nutriti bambini e deficienti, con estratto di ghiandola pineale, l’effetto fu nullo nei soggetti di età superiore ai quindici anni e contraddittorio in tutti gli altri casi, tanto da rendere impossibile una deduzione.

Fino a pochi decenni fa si era data ben poca importanza alla ghiandola pineale. Poi capitò il caso, citato dal Prof. Berman, di un bambino ricoverato in un ospedale te-desco perché sofferente di disturbi alla vista e di emicranie. Aveva cinque anni, ma ap-pariva completamente sviluppato, come se avesse raggiunta l’età dell’adolescenza. Era di intelligenza eccezionale e discuteva di problemi metafisici e spirituali. Aveva forte coscienza sociale ed era felice solo se poteva spartire con altri ciò che possedeva. In o-spedale continuò a peggiorare e dopo due mesi morì. All’autopsia si riscontrò un tumore alla ghiandola pineale (Berman, op. cit.).
Come si vedrà più avanti, questo caso presenta speciale interesse in vista di quan-to affermano i filosofi orientali.
Gli antichi filosofi ritenevano la ghiandola pineale sede dell’anima e spesso si ci-tano queste parole di Cartesio: “Nell’uomo anima e corpo sono in contatto in un solo punto, la ghiandola pineale, nella testa”.
L’antica credenza che la pineale sia la sede dell’anima e il fatto ormai stabilito che è una ghiandola caratteristica della fanciullezza, che poi si atrofizza, non sarebbero forse indizi di una effettiva connessione, segni di una verità nascosta? I bambini credono facilmente in Dio e lo riconoscono. E Cristo disse: “Il regno dei cieli è dentro di voi” e “Finché non sarete come fanciulli non entrerete nel regno dei cieli”. La filosofia orientale conferma il probabile nesso fra la pineale e l’anima.

2. Ghiandola pituitaria situata nella testa.
Secrezione del lobo anteriore: ormoni che stimolano la crescita; secrezione del lobo posteriore, pituitrina. Questa ghiandola è nota da secoli, ma fino alla fine dell’Ottocento se ne sapeva tanto poco che era addirittura considerata a secrezione esterna. Si tratta effettivamente di due ghiandole in una. È grossa quanto un pisello. Si trova alla base dell’encefalo, a breve distanza dalla radice del naso.
Le è stato dato il nome di “tesoro prediletto della natura”, poiché è racchiusa in una nicchia, come “cranio in un cranio”. Come la maggior parte delle ghiandole, anche la pituitaria è in stretto rapporto col sesso e con i fenomeni periodici del sonno e delle epoche sessuali. Si dice che, se sottoposta a un continuo sforzo, consumi grande quanti-tà di energia, e che sia essenziale alla vita... Si crede che stimoli le cellule cerebrali e abbia “diretta e importante influenza sulla personalità”. Il suo insufficiente sviluppo produrrebbe una notevole inferiorità intellettuale e morale e mancanza di autocontrollo; al contrario, se in buone condizioni creerebbe attività mentale e resistenza notevoli. Sembra inoltre che sia intimamente legata alle qualità mentali ed emotive.

La pituitaria, come già detto, è in realtà costituita da due ghiandole: “Il lobo posteriore della pituitaria governa gli istinti sessuali e materni e la loro sublimazione, oltre agli istinti sociali e creativi. Si può anche dire che potenzia profon-damente la tenerezza e gli affetti... Tutti i sentimenti fondamentali (opposti al sentimen-talismo intellettuale e auto-protettivo), e cioè la tenerezza affettuosa, la simpatia, la sen-sibilità, dipendono dal lobo posteriore della pituitaria.
La parte anteriore, invece, è stata definita come ghiandola dell’intellettualità... in-tesa come capacità della mente di dominare l’ambiente per mezzo di concetti e idee a-stratte”.
Berman (op. cit.) aggiunge inoltre: “L’attività mentale è accompagnata da un au-mento della funzione del lobo anteriore, se intellettuale; di quello posteriore, se si tratta di attività emotiva”.
Dallo studio di questi brani appare chiaro che tanto le qualità personali emozioni, istinto materno, comune a tutti gli animali, amore per gli altri e per Dio quanto l’attitudine intellettuale dipendono in gran parte dalle condizioni della ghiandola pituita-ria.
Lo studioso della saggezza orientale, considerando lo stesso problema da altra prospettiva, corrobora la relativa fondatezza di queste ipotesi.

3. Tiroide posta nella gola; secrezione: tirossina.
La si conosce molto meglio che la pituitaria e la pineale; dal punto di vista orientale ciò era prevedibile. Questa ghiandola si trova nel collo, vicino alla trachea e ha di-mensioni notevoli. Originariamente era una ghiandola sessuale, tanto che spesso viene chiamata la “terza ovaia” ed è sempre implicata nei casi ovarici. Nei vertebrati inferiori si nota chiaramente come sia connessa coi condotti degli organi sessuali, ma risalendo la scala dell’evoluzione “questa relazione si perde, la tiroide migra sempre più verso la testa, per diventare il grande legame fra sesso e cervello”. Si pensa anche che sovrin-tenda alla differenziazione dei tessuti e abbia potere antitossico, che previene gli avve-lenamenti e aumenta la resistenza al veleno. Soprattutto, però, la tiroide controlla il metabolismo. È stata chiamata efficiente lubrificante delle trasformazioni energetiche e massimo catalizzatore dell’energia del corpo. Controlla la velocità delle funzioni vitali ed è la chiave di tutto il sistema endo-crino. È indispensabile alla vita. Mediante esperimenti su persone anormali, deficienti e idioti, gli studiosi hanno tratto certe conclusioni che riferisco con parole di Berman (op. cit.):

“Senza la tiroide non possono esistere complessità di pensiero, facoltà di imparare, cultura, abitudini, capacità di far fronte alle situazioni; non vi può essere sviluppo fisico delle facoltà e delle funzioni, nessuna possibilità riproduttiva, né adolescenza alla giusta epoca né tendenze sessuali dopo”. E inoltre:
“La sensibilità, la capacità di selezionare i gradi della sensazione e l’acutezza della percezione è un’altra qualità della tiroide. L’ipertiroideo è più dinamico, ma anche più sensibile. Egli sente di più il dolore poiché più facilmente arriva allo stadio in cui lo stimolo danneggia il suo sistema nervoso”.
La tiroide, come la pituitaria, e correlata alla memoria.
“... la pituitaria sembra essere collegata alla memoria del passato... Mentre la memoria tiroidea si esplica particolarmente con la percezione e l’apprendimento, quella pituitaria riguarda la conservazione dei concetti e delle idee acquisiti con la lettura, lo studio, il pensiero”.

4. Timo sito nella parte superiore del petto; secrezione: ignota.
Di questa ghiandola ben poco si sa: è una delle più misteriose. Come la pineale è considerata una ghiandola della fanciullezza, ma ambedue hanno finora eluso qualsiasi ricerca.
Il timo è situato nel petto, sopra il cuore e pare in rapporto con la nutrizione e la crescita. Sembra sia collegato con la natura irresponsabile dei bambini e, quando conti-nua a funzionare dopo la fanciullezza, produce l’irresponsabile e amorale.

5. Pancreas situato nella regione del plesso solare; secrezione: insulina.
La maggior parte delle notizie che si hanno sul pancreas hanno carattere stretta-mente fisiologico e non è il caso di considerarle. Basti dire, tuttavia, che è situato nell’addome, vicino al plesso solare (il cervello della natura animale istintiva) ed è stret-tamente collegato con la “mobilitazione dell’energia per scopi fisici e mentali. Produce due secrezioni, chiamate insulina: una favorisce i processi digestivi, l’altra interessa il metabolismo dello zucchero. Senza una quantità sufficiente di zucchero per le cellule, non è possibile alcun lavoro muscolare o nervoso, essenziale per la lotta dell’esistenza“ (Berman, op. cit.)

6. Surrenali situate sopra i reni. Secrezione: sostanza corticale ignota;
secrezione del midollo surrenale, adrenalina.
Le surrenali sono due, nell’addome, sopra e un po’ dietro a ciascun rene. Sono collegate con la crescita del corpo e specialmente con quella delle cellule cerebrali. La loro sostanza corticale è una delle secrezioni interne che producono la maturità.
Le surrenali tuttavia sono principalmente le ghiandole della combattività. Produ-cono quella immediata e attiva reazione che si mostra nei momenti di pericolo o di col-lera, e la loro secrezione è fortemente stimolata nei casi di emergenza, sofferenza, collera e paura, hanno pure un deciso effetto sulla loro secrezione, e “si potrebbe dimostrare che il loro midollo secerne la sostanza che produce i fenomeni della paura, mentre la corteccia predomina nelle reazioni della collera”.
E anche:
“Il coraggio è tanto strettamente legato alla paura e all’ira che tutti e tre si trovano sempre associati in ogni discussione. Di solito si pensa al coraggio come a un'emozione opposta alla paura. Esso sarebbe dunque una inibizione del lavoro del midollo delle sur-renali. In realtà, il suo meccanismo è molto più complesso. Bisogna distinguere tra co-raggio istintivo e coraggio volontario. Il coraggio istintivo o animalesco è letteralmente quello della belva. Si è notato che gli animali forniti di maggiore quantità di corteccia surrenale sono combattivi, aggressivi e tendono ad aggredire animali anche più grossi. Probabilmente, l’emozione che provano è ira mescolata a una specie di sete di sangue, senza preoccupazione per le conseguenze. L’oggetto dell’aggressione agisce come il panno rosso sventolato davanti a un toro, stimola la secrezione della corteccia surrenale e l’istinto collerico si accende, pare, per le nuove condizioni determinatesi nel sangue. Il coraggio volontario è molto più che semplice istinto. È libera scelta che implica volontà. Ammettendo che, senza la corteccia surrenale, tale coraggio sarebbe impossibile, il maggior merito di esso va però attribuito al lobo anteriore della pituitaria. È il giusto equilibrio fra la secrezione di questa e quella della corteccia surrenale che produce il vero coraggio. Infatti, troviamo che quasi sempre gli atti di coraggio sono compiuti da persone di tipo pituitario”. (Berman, op. cit.).

7. Gonadi poste nel basso ventre; secrezione: quelle dei testicoli e delle ovaie.
Le gonadi (o interstiziali) sono le ghiandole del sesso, a secrezione esterna; hanno tuttavia anche una secrezione interna. La più densa è il mezzo per la riproduzione. Non è necessario soffermarsi a parlare degli effetti delle gonadi sulla personalità. L’impulso del sesso ed i suoi vari effetti sussidiari, sia fisici che psichici, sono ben noti; sono stati molto studiati, e tale studio, in gran parte riguardante i pervertimenti e le inibizioni ses-suali, è ritenuto d’importanza massima per la comprensione dell’umanità. Molti psicologi riferiscono tutte le reazioni fisiche, emotive e mentali unicamente al sesso: rico-nosciamo in tale asserzione una base di verità assai profonda, ma condividiamo il parere di molti altri che, pur attribuendo al sesso un ruolo assai importante, si rifiutano di am-mettere che sia il solo fattore determinante della complessa psiche umana. La saggezza orientale offre un’interpretazione che merita di essere esaminata, e la tratteremo insieme allo studio dei centri di forza e del loro rapporto con il sistema endocrino. Per riassumere brevemente ciò che abbiamo detto ed i molti libri e articoli scritti su questo soggetto, diremo che si è tuttora nello stadio sperimentale, e che molto rimane da fare. Appare però chiaro che vi è similarità di funzione e intimo rapporto tra tutte le ghiandole; molte sono connesse col metabolismo e con la crescita e tutte hanno un certo rapporto con la vita sessuale. Infine, evidentemente, esse determinano il tipo e il temperamento della personali-tà.

Data la natura sperimentale della scienza, sembra che l’uomo sia stato finalmente psicanalizzato e compreso. Quei processi intangibili e ingannatori chiamati emozioni e concetti mentali, sono intesi in rapporto alla materia. L’uomo viene classificato secondo il funzionamento delle ghiandole, del sistema nervoso e dell’apparato di contatto e rea-zione. Solo aumentando o diminuendo alcune secrezioni interne, un santo può diventare un peccatore e un peccatore un santo. L’uomo in sé non è migliore né peggiore e tutto dipende dal corredo con il quale viene al mondo, perché il suo meccanismo ne è la per-fetta espressione. Egli può migliorarlo oppure usarlo male, ma l’apparato resta sempre il fattore determinante. Il libero arbitrio è eliminato e l’immortalità negata. Il meglio che l’uomo possa fare è agire in modo da essere felice, e gli compete la responsabilità di co-struire corpi migliori affinché la generazione successiva sia psichicamente più progredita.
Che si accettino o no queste conclusioni, dovremo, infatti, ammettere che, avendo fatto del meccanismo l’unico oggetto di studio, probabilmente scopriremo leggi e meto-di mediante i quali costruire corpi perfetti, che a loro volta saranno strumenti di una più idonea natura psichica.
Ma è saggio chiedersi: tutte le conclusioni cui si è arrivati sin qui circa le ghian-dole endocrine, sono veramente giuste e definitive? L’uomo viene così inesorabilmente classificato tanto che non gli rimane altro che riempire gli spazi in bianco nello schema generale già tracciato? Chi può dirlo? Io credo che la soluzione si possa trovare rispon-dendo a due domande, o meglio, a due gruppi di domande: la prima riguardante l’individuo, la seconda il tutto.

In quanto all’individuo, le funzioni ghiandolari sono cause determinanti o piutto-sto effetti e mezzi? Non esiste, in realtà, qualche cosa di più importante dietro tutto ciò? Non esiste in ciascuno un’anima che si esprime tramite il meccanismo fisico e psichico? Non aveva ragione S. Paolo quando diceva, che l’uomo ha un corpo naturale ed uno spirituale, e che la gloria dell’uno è ben distinta dalla gloria dell’altro?

La seconda e più ampia domanda è questa: il meccanismo è dunque l’essenza unica e il fine dell’esistenza? La sola stella che ci guida è dunque il perfezionamento dell’organismo? Se così fosse, potremmo veramente esclamare: “Mangiamo e beviamo, ché domani morremo”. E perché non ammettere che un sé più elevato dimori in noi si chiami spirito, anima o con qualsiasi altro nome e che esso sia parte di un tutto tra-scendente chiamato Dio dalle religioni, da taluni, come Emerson, Super Anima, o an-cora con altri termini ma, in ogni caso, un tutto metafisico che sorpassa ogni compren-sione? Non sarà dunque possibile l’unione con Esso, fautrice di progresso? Non si tra-sformerà mai la nostra parte corruttibile in incorruttibile? Non potrà ciò che è mortale diventare immortale? Non vinceremo mai la morte?

Per rispondere a queste domande rivolgiamoci alla saggezza d’Oriente.
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