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George Ivanovitch Gurdjieff
George Ivanovitch Gurdjieff George Ivanovitch Gurdjieff (1866?-1949), il cui insegnamento combina cristianesimo, sufismo e altre tradizioni religiose, è uno dei più influenti maestri nella storia dell’esoterismo contemporaneo. Parlare di movimenti “gurdjieffiani” suscita in genere la disapprovazione proprio di chi ne fa parte; si può quindi fare riferimento – più generalmente – a una “eredità” di Gurdjieff, tuttora viva e presente. Gurdjieff nasce in una data imprecisata che oscilla tra il 1866 e il 1877 (i biografi, pur senza sicurezza, preferiscono la data del 1866) nella città di Alexandropol (oggi chiamata Gyumri, nell’attuale Armenia) da padre greco e madre armena. Il padre – prima commerciante di legname e poi falegname – è anche un cantastorie, e questa tradizione di poesia orale influenza il figlio. Dopo che la famiglia si è trasferita a Kars, Gurdjieff è educato da sacerdoti ortodossi e prende in considerazione a sua volta il sacerdozio. Non è questa peraltro la sua via, e a partire dal 1884 comincia a esplorare altre tradizioni spirituali, in particolare quella sufi. Fra il 1887 e il 1907 si situano i “vent’anni mancanti” nella biografia di Gurdjieff. Si sa che con altri amici forma un gruppo chiamato dei “Cercatori della verità”, compie numerosi viaggi che lo portano dal Medio Oriente all’India, dall’Asia Centrale al Tibet, visitando monasteri e centri religiosi, e cercando una misteriosa “Confraternita di Sarmoung”, di cui aveva trovato un riferimento nel 1886. Più tardi, di questi anni sarà dato conto nel volume autobiografico Incontri con uomini straordinari – da cui il regista Peter Brook ricaverà l’omonimo film, nel 1978 –, un testo che certamente ha in parte un significato simbolico e metaforico piuttosto che fattuale.

Nel 1907 Gurdjieff è a Tashkent, dove inizia a insegnare “scienze soprannaturali”. Nel 1912 nasce il primo gruppo di Mosca, seguito nel 1913 da un altro a San Pietroburgo. Sempre nel 1912 Gurdjieff legge con interesse il Tertium Organum, una complessa opera sulla natura dell’universo pubblicata, nel 1911, dallo scrittore Piotr Demianovich Ouspensky (1878-1947). Nel 1915, Gurdjieff accetta Ouspensky come allievo a Mosca. Nel 1916 e 1917 entrano nel gruppo anche il compositore Thomas Alexandrovich de Hartmann (1885-1956) e sua moglie Olga Arkadievna de Hartmann (1885-1979). La rivoluzione russa travolge il piccolo gruppo, che si riforma nel luglio 1917 nel Caucaso, a Essentuki, spostandosi poi ripetutamente in altre località fra cui Tiflis (oggi Tbilisi), in Georgia. Qui nel 1919 Gurdjieff incontra l’artista Alexandre Gustav Salzmann (1874-1934) e la moglie Jeanne Matignon de Salzmann (1889-1990), che aveva studiato danza sotto la guida di Émile Jacques-Dalcroze (1865-1950), il creatore dell’euritmia.

In collaborazione con Jeanne, Gurdjieff elabora i suoi “movimenti”, o danze sacre, che presenta per la prima volta a Tiflis nel giugno 1919. Nello stesso anno, a metà settembre, costituisce con i discepoli l’Istituto per lo Sviluppo Armonico (o Armonioso) dell’Uomo. Peggiorate le condizioni politiche in Georgia, nel 1920 Gurdjieff e l’Istituto si trasferiscono a Costantinopoli (oggi Istanbul), dove continuano dimostrazioni semi-pubbliche delle danze sacre. Nel 1920 Gurdjieff incontra a Costantinopoli il maggiore John Godolphin Bennett (1897-1974), che più tardi diventerà un suo allievo tanto brillante quanto incontrollabile e indipendente. L’interesse per l’Istituto in Turchia è peraltro modesto; nel 1921 Gurdjieff e i discepoli si trasferiscono a Berlino, quindi visitano Londra (dove Ouspensky rimane in via definitiva).

Nel 1922 si stabiliscono in Francia nel castello del Prieuré a Fontainebleau-Avon, alle porte di Parigi. Poco dopo l’apertura, il Prieuré accetta come ospite permanente la celebre scrittrice neozelandese Katherine Mansfield (1888-1923). Ammalata di tubercolosi, la scrittrice muore l’anno seguente, e la stampa accusa l’Istituto – probabilmente del tutto a torto – di non averle prodigato cure adeguate. Dopo l’incidente, le cose migliorano e le serate di musica e danze sacre organizzate da Gurdjieff – al Prieuré e altrove – suscitano l’interesse di numerosi intellettuali. Nasce così l’idea, nel 1924, di una prima tournée in America, dove Gurdjieff incontra – soprattutto negli ambienti letterari – amici fedeli, che continueranno a interessarsi per molti anni alle sue idee. Ulteriori viaggi negli Stati Uniti sono organizzati negli anni successivi, con alterni successi. Non mancano tuttavia – in anni che pure per Gurdjieff sono di grande attività creativa – le difficoltà: l’Istituto deve lasciare il Prieuré nel 1932, e perderlo definitivamente a causa di difficoltà economiche nel 1933.

Gurdjieff continua tuttavia a insegnare le sue idee e le sue tecniche a Parigi e nei frequenti viaggi negli Stati Uniti, incontrando nuovi successi negli ambienti letterari; negli anni 1936-1937 anima il gruppo “La Corda” (The Rope), costituito da scrittrici americane (tutte lesbiche) venute a Parigi per porsi alla sua scuola, fra cui Margaret Anderson (1886-1973) e Jane Heap (1887-1964), che erano state le fondatrici della leggendaria Little Review a New York. Solo verso la fine della Seconda guerra mondiale – nel difficile clima di Parigi occupata – iniziano ad acquistare importanza allievi francesi, fra cui lo scrittore René Daumal (1908-1944). Dopo la morte di Ouspensky – con cui i rapporti non erano mai stati facili –, nel 1947, numerosi allievi di questo si rivolgono a Gurdjieff, e nel 1948 partecipano a una riunione a Parigi. Dopo un grave incidente automobilistico, nel 1948, le sue condizioni di salute si aggravano. Muore il 29 ottobre 1949 all’Ospedale Americano di Neuilly, dopo avere trasmesso le sue ultimi istruzioni a Jeanne de Salzmann.

È proprio Jeanne de Salzmann a tenere le fila dell’“eredità” di Gurdjieff dopo la sua morte. Il maestro non aveva mai voluto fondare un movimento organizzato; aveva lasciato dietro di sé testi in gran parte simbolici e volutamente oscuri; certo non aveva formalmente nominato un successore. Tuttavia intorno a Jeanne de Salzmann si organizzano una serie di istituzioni che riconoscono nell’autorità di questa allieva prediletta – che morirà nel 1990, all’età di centouno anni; le succederà il figlio Michel de Salzmann (1923-2001) – un punto di riferimento per una rete di fondazioni e società autonome in Europa, Stati Uniti, Sud America e Australia. Le istituzioni principali di questa rete – nota complessivamente con il nome The Gurdjieff Foundation – sono l’inglese Gurdjieff Society, fondata nel 1955 e a lungo guidata da Henriette H. Lannes (1899-1980), e la Gurdjieff Foundation di New York, animata da Henry John Sinclair, Lord Pentland (1907-1984). La Gurdjieff Foundation e la Gurdjieff Society – nonché la declinazione francese di questa rete, nota come Institut Gurdjieff – hanno difeso l’integrità del lavoro di Gurdjieff creando una “ortodossia gurdjieffiana” (se questa espressione è lecita, considerate le peculiari idee del maestro). Non hanno però potuto evitare la proliferazione di diverse centinaia di gruppi e movimenti “gurdjieffiani” nel mondo.

Si può distinguere fra quattro diverse forme della “eredità” di Gurdjieff. La prima è costituita dalle società e fondazioni “ortodosse”, che raccolgono nel mondo circa diecimila persone (con una presenza molto discreta anche in Italia tramite l’Associazione Italiana Studi sull’Uomo G. I. Gurdjieff, presente a Milano, Roma, Torino e Palermo). La seconda è costituita da discepoli di maestri che si erano già resi indipendenti da Gurdjieff durante la sua vita – tra cui Ouspensky e Bennett –, ovvero hanno fatto parte dell’area “ortodossa” dopo la morte di Gurdjieff ma la hanno poi lasciata per creare gruppi indipendenti. Dalla Fondazione proviene per esempio Margit Martinu, che – accompagnata al pianoforte da Giovanna Natalini – insegna i movimenti di Gurdjieff in Italia, particolarmente a Roma (da ambienti analoghi proviene Madhur Rotolo, il quale pure impartisce corsi legati alle “sacre danze” e ai movimenti di Gurdjieff, particolarmente in Toscana; e sempre in Italia – a testimonianza della vivacità del contesto – impartiscono seminari e insegnamenti basati sui movimenti di Gurdjieff gli associati di GurdjieffMovements.com). Non mancano poi maestri che affermano linee di discendenza da Gurdjieff che comportano numerosi passaggi più o meno diretti, quando non sono totalmente fantastiche o fittizie. Proprio alcuni di questi maestri “indipendenti” hanno costituito i gruppi più articolati e strutturati in modo gerarchico, come la Fellowship of Friends e il Centro Linbu. Nonostante tutto, è probabile che il numero di persone che si muovono in questa seconda area “indipendente” sia leggermente inferiore al totale di coloro che partecipano a quello che Gurdjieff chiamava semplicemente “il Lavoro” nell’area “ortodossa”.

In terzo luogo, l’eredità di Gurdjieff vive in movimenti religiosi e in insegnamenti spirituali che non rivendicano una discendenza genealogica dal maestro greco-armeno, ma lo riconoscono fra le fonti autorevoli cui si sono ispirati: è il caso di una parte del New Age, e anche di Osho Rajneesh (Mohan Chandra Rajneesh, 1931-1990): un caso emblematico di questo ambito è il Gruppo per l’Armonioso Sviluppo dell’Uomo, nel quale gli insegnamenti di Gurdjieff e Ouspensky sono veicolati tramite l’insegnamento di Osho. In questo ambito, non si può non segnalare l’insegnamento tramite libri, seminari e originali videogiochi di Eugene Jeffrey (“E. J.”) Gold, che si definisce un sufi e un maestro della Quarta Via e che dirige l’Institute for the Development of the Harmonious Human Being (così riecheggiando l’Institute for the Harmonious Development of Man di Gurdjieff) a Nevada City, in California. Gold propone fra l’altro un “lavoro del Bardo” per imparare fin da ora ad affrontare lo stato intermedio fra la vita e la morte, proposto anche in Italia da BardoWorks Europe tramite seminari e pubblicazioni. Gold nega formalmente di essere un discepolo di Gurdjieff, ma i riferimenti impliciti a quest’ultimo sono veramente ovunque nel suo peraltro complesso insegnamento.

Infine, l’“eredità” di Gurdjieff è presente in una varietà di ambiti artistici, culturali e letterari dove hanno lasciato il loro segno suoi discepoli diretti o indiretti, da Pamela Travers (1899-1996), la creatrice di Mary Poppins, che al maestro ha reso spesso esplicito omaggio, e all’architetto Frank Lloyd Wright (1869-1959), che aveva incontrato Gurdjieff e si era interessato alle sue idee dopo averne sposato una discepola. In una generazione che non ha conosciuto direttamente Gurdjieff, si può citare fra gli altri in Italia il cantautore Franco Battiato, che si è adoperato per la diffusione del pensiero del maestro – non senza successo – nel nostro paese, e che ispira a sua volta gruppi che si riuniscono in forma privata per studiare e mettere in pratica gli insegnamenti di Gurdjieff.

L’insegnamento di Gurdjieff sfugge a ogni tentativo di ricostruzione: mette insieme spiritualità, filosofia, cosmologia e un modello complesso della persona umana legandoli in un sistema unificato. Il “Lavoro” di Gurdjieff è rivolto all’evoluzione personale, alla trasformazione sociale, e ultimamente a una trasformazione su scala cosmica. L’espressione “Lavoro” si riferisce allo sforzo che è necessario perché l’allievo si “risvegli” al significato dell’esistenza umana. I frutti del “Lavoro”, che inizia come opera interiore su se stessi, devono ultimamente trasformare la vita quotidiana. Il “Lavoro” è una forma di tradizione orale; richiede una “scuola” e la disponibilità degli “allievi” o “studenti” a porsi sotto la tutela di un maestro, senza il quale la trasformazione interiore è giudicata impossibile. La condizione umana così come si presenta oggi è lontana dalla sua verità originaria e dal suo potenziale. Nel mondo moderno in ogni persona coesistono molti “io” contraddittori, in competizione fra loro; questo conflitto rende ultimamente impossibili il pensiero e l’azione in forma unitaria. Inoltre, in ogni persona coesistono due nature che non sono capaci di riconoscersi a vicenda: l’essenza e la personalità. La libertà, l’azione consapevole e un’autentica volontà non possono esistere in questo stato di frammentazione. Quella che chiamiamo “azione” è soltanto un fenomeno meccanico e inconscio. Questo stato comune e quotidiano è chiamato da Gurdjieff “sonno”.

L’evoluzione personale è quindi il risveglio dallo stato di sonno, e il passaggio dalla frammentazione all’unità. Lo stato di “sonno” non priva soltanto la persona della libertà e della responsabilità; turba anche la sua relazione con il cosmo. Gurdjieff chiede – talora brutalmente – di prendere atto dello squilibrio e delle illusioni che impediscono di vedere la realtà della presente condizione umana. Il “Lavoro” lentamente rivela come l’entità che la persona considerava unitaria, coerente e libera è in realtà un insieme contraddittorio di pensieri, reazioni emotive, e meccanismi ripetitivi di auto-protezione. La consapevolezza di questo stato di confusione è il primo passo in direzione del risveglio. Come secondo passo, è necessario accettare quanto si è visto. Le prime fasi del “Lavoro” propongono l’osservazione, la verifica e l’accettazione della verità della condizione umana attraverso lo studio, la partecipazione a un lavoro di gruppo ed esercizi di attenzione (“ricordo di sé”).

L’insegnamento di Gurdjieff non è organizzato intorno a un sistema dottrinale, ma piuttosto intorno a un metodo. Insiste che tutto deve essere messo in discussione. Vivendo in questo modo – perpetuamente critico – le capacità di osservazione e di attenzione si affinano, e le idee sono verificate nella vita. Gurdjieff insegna che le sue dottrine non possono essere trasmesse in modo univoco perché ogni persona ha un itinerario di crescita indipendente e unico, di cui si deve tenere conto. Tuttavia, è anche vero che – di fronte al rischio dell’auto-illusione – un lavoro di gruppo, con altri, è indispensabile per la trasformazione. Lavorando in gruppo l’osservazione di se stessi può essere più obiettiva; alcuni esercizi sono inoltre possibili soltanto in gruppo. I gruppi – nel “Lavoro” – dovrebbero anche sviluppare sincerità, forza interiore e nuove capacità. In concreto il “Lavoro”, nei gruppi, si concentra su metodi di auto-osservazione che hanno, tra l’altro, lo scopo di imparare a “ricordare se stessi”. Osservare come si pensa, si agisce, si provano emozioni rivela come i tre centri della persona umana – mentale, emozionale e motorio – operano a diverse velocità, e sono spesso in contraddizione tra loro.

Gli esercizi del “Lavoro” rendono consapevoli delle relazioni fra i tre centri, e permettono l’emergere di momenti in cui la natura meccanica dell’uomo non è più dominante. Questi momenti in cui si emerge dallo stato di “sonno” sono effimeri, ma gradualmente si legano gli uni agli altri e offrono nuove possibilità di integrazione. Al servizio del “Lavoro” si pongono anche la musica e i movimenti del corpo. Gurdjieff e Thomas de Hartmann hanno lasciato un ampio corpus musicale, il cui scopo è trasmettere un insegnamento pratico sulle relazioni fra la vibrazione, l’esperienza del suono, e la consapevolezza. Jeanne de Salzmann ha trasmesso a sua volta un gran numero di “danze sacre” o “movimenti” creati da Grudjieff sulla base di diverse tradizioni osservate nei suoi viaggi. La musica e i movimenti offrono la possibilità di studiare e “ricordare” se stessi, creando condizioni in cui è più facile osservare la relazione fra il corpo e la qualità della nostra attenzione. Attraverso il corpo si sperimentano anche diversi livelli e qualità di energia.

Gurdjieff descrive gli stati superiori dell’evoluzione personale come difficili, ma non impossibili. A differenza di altri sistemi esoterici che svalutano il ruolo del corpo, l’insegnamento di Gurdjieff insegna a integrare quelle che definisce le due nature dell’esistenza umana, la evolutiva e la involutiva, in modo da accedere a un luogo ideale collocato in una posizione intermedia fra queste due nature. Solo a questo punto è possibile riscoprire e alimentare l’essenza, quella parte della persona che rivela lo scopo della vita. Continuando nello sviluppo, cresce anche la consapevolezza delle responsabilità: la persona può mettersi al servizio di altri e del grande processo cosmico dell’evoluzione. Gurdjieff inserisce il “Lavoro” in una complessa cosmologia. Lo scopo della vita è consapevolmente trasformare energia e partecipare responsabilmente a un processo e a un dramma cosmico, in cui l’umanità ha il suo posto nella grande catena dell’essere. Le persone che non raggiungono la consapevolezza contribuiscono anche loro – ma involontariamente e passivamente – a liberare energia e a nutrire i processi cosmici, diventando – secondo l’espressione del maestro – “cibo per la Luna”. In termini più “religiosi”, alcuni interpreti del pensiero di Gurdjieff hanno affermato che si ritrova qui l’idea – comune ad altri sistemi esoterici – secondo cui non tutti hanno un’anima, ma soltanto coloro che sono in grado di costruirsela consapevolmente attraverso un faticoso processo.
trovati 10 libri   Pagine totali: 1 [1 ]  
La Vita è Reale Solo Quando Io Sono<br /> George Ivanovitch Gurdjieff
La Vita è Reale Solo Quando Io Sono

Neri Pozza
pag. 192 - formato: 15 x 21 cm. - anno: 2021 - ISBN. 978-88-730-5749-7

€. 16.00 €. 15.20 (-5%)

«Io sono ... Che ne è di quella sensazione globale di me stesso che provavo in passato quando pronunciavo queste parole in stato di ricordo di me?» Così comincia questo libro: con una frase che colpisce dritto al cuore, e con la quale sembra quasi che Gurdjieff voglia svelarsi nella sua umanità rivelandoci qualcosa di sé e del suo cammino sulla via della conoscenza. Il libro fa parte della Terza serie, rimasta incompiuta, dell'opera che ha come titolo Di tutto e del tutto. È composto da un prologo e da un'introduzione seguiti da cinque conferenze tenute a New York nel 1930. L'ultimo capitolo, intitolato Il mondo esteriore ed il mondo interiore dell'uomo, si interrompe a metà di una frase ed è, secondo John G. Bennet, l'ultima cosa scritta da Gurdjieff. Dopo il grande affresco dei Racconti di Belzebù a suo nipote e la meraviglia di Incontri con uomini straordinari, Gurdjieff si rivela, in queste pagine, diretto ed essenziale al massimo grado. Il carattere organico delle prime due opere viene sovvertito a favore di una scrittura che ha il sapore di quelle note prese nell'urgenza di lanciare un ultimo appello a chi non si accontenta di risposte frettolose, ma desidera compiere il faticoso cammino della ricerca. 
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La Vita Reale<br />Tutto il mio passato e tutto quello che ancora mi aspetta esigono che IO SIA ancora George Ivanovitch Gurdjieff
La Vita Reale
Tutto il mio passato e tutto quello che ancora mi aspetta esigono che IO SIA ancora
Om edizioni
pag. 124 - formato: 15 x 21 cm - anno: 2016-2020 - ISBN. 978-88-32299-89-2

€. 15.00 €. 14.25 (-5%)

Opera incompiuta, la «Terza serie» delle opere di G.I. Gurdjieff doveva all’inizio essere composta da cinque libri. Secondo la testimonianza dei suoi allievi più vicini, che avevano lavorato con lui per parecchi anni, solo alcuni capitoli sono stati redatti in forma pressappoco definitiva. Le cinque Conferenze che compaiono in questo libro erano destinate al primo libro. La quarta Conferenza, come si vede, è incompleta. Del quinto libro non vi è traccia, così come del secondo e del terzo nel quale dovevano essere inclusi tre capitoli a cui Gurdjieff fa riferimento in "Incontri con uomini straordinari". Il quarto libro verosimilmente avrebbe dovuto constare di due capitoli: "Il prologo" ed il testo incompleto "Il mondo esteriore ed il mondo inferiore dell’uomo". Il piano dell’opera di Gurdjieff era il seguente: con il titolo Del tutto e di tutto dovevano essere pubblicati i suoi scritti in dieci volumi in tre serie.
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Incontri con Gurdjieff 1944-1946<br />Trascrizione integrale degli insegnamenti trasmessi a Parigi in rue des Colonels-Renard George Ivanovitch Gurdjieff
Incontri con Gurdjieff 1944-1946
Trascrizione integrale degli insegnamenti trasmessi a Parigi in rue des Colonels-Renard
Edizioni Tlon
pag. 204 - formato: 13 x 19 cm. - anno: 2017-2022 - ISBN. 978-88-3149-859-3

€. 18.00 €. 17.10 (-5%)

Quelli di rue de Colonels-Renard sono stati gli ultimi allievi di G. I. Gurdjieff, che l'hanno seguito fino a poco prima della morte. Dopo il successo del primo volume, che raccoglieva i discorsi tenuti fino al 1943, fa seguito questa seconda parte che illumina ulteriormente l'interno degli ambienti in cui avvenivano questi incontri straordinari, e rende un po' meno sconosciuto l'insegnamento del mistico armeno.
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Vedute sul Mondo Reale <br />Gurdjieff parla agli allievi George Ivanovitch Gurdjieff
Vedute sul Mondo Reale
Gurdjieff parla agli allievi
Neri Pozza
pag. 280 - formato: 14 x 21 - anno: 2000 - 2014 - ISBN. 978-88-7305-751-9

€. 17.00 €. 16.15 (-5%)

L'opera di Gurdjieff ci sorprende nel comunicarci immediatamente il senso di una novità e insieme il legame con una tradizione. In questo senso Vedute sul mondo reale, ci offre la possibilità di gettare un ulteriore e diverso sguardo sull'insegnamento, presentandoci un aspetto del lavoro di Gurdjieff che non appare così chiaramente né nel libro di Ouspensky, né nelle opere scritte da Gurdjieff stesso. È un libro particolare in quanto non è il frutto del lavoro di un singolo, ma presenta una serie di testimonianze di quegli incontri così frequenti che Gurdjieff aveva coi suoi allievi nei momenti più inattesi e nei luoghi più disparati.
DISPONIBILITÀ IMMEDIATA Ristampa    clicca per inserire nel carrello il prodotto: Vedute sul Mondo Reale <br />Gurdjieff parla agli allievi approfondimento: Vedute sul Mondo Reale <br />Gurdjieff parla agli allievi
La Vita Reale<br /> George Ivanovitch Gurdjieff
La Vita Reale

Europa Libri
pag. 126 - formato: 15 x 21 cm. - anno: 2010 - ISBN. 978-88-9044-003-8

€. 14.00 €. 13.30 (-5%)

Le cinque Conferenze che compaiono in questo libro erano destinate al primo libro della terza swerie delle opere diGurdjieff . La quarta Conferenza, come si vede, è incompleta. Del quinto libro non vi è traccia, così come del secondo e del terzo nel quale dovevano essere inclusi tre capitoli a cui Gurdjieff fa riferimento in «Incontri con uomini straordinarì ». Il quarto libro verosimilmente avrebbe dovuto constare di due capitoli: «Il prologo» ed il testo incompleto «Il mondo esteriore ed il mondo inferiore dell'uomo». Il piano dell'opera di Gurdjieff era il seguente: con il titolo «Del tutto e di tutto» dovevano essere pubblicati i suoi scritti in dieci volumi in tre serie. La prima serie in tre libri comprende: «Racconti di Belzebù al suo nipotino», «Critica obiettivamente imparziale della vita degli uomini». Le seconda serie in due libri comprende «Incontri con uomini straordinarì» La terza serie in cinque libri comprende «La vita non è reale che quando "Io sono"».
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I Racconti di Belzebù a suo Nipote <br />Nuova edizione George Ivanovitch Gurdjieff
I Racconti di Belzebù a suo Nipote
Nuova edizione
Neri Pozza
pag. 957 - formato: 14 x 21,5 cm. - anno: 2009-2012 - ISBN. 978-88-5450-357-1

€. 32.00 €. 30.40 (-5%)

Fino al 1924, G.I. Gurdjieff aveva insegnato alla maniera orientale, comunicando le sue idee a un piccolo gruppo di allievi, sempre e solo in modo diretto sia nella teoria che nella pratica, senza mai permetter loro di trascrivere le indicazioni ricevute. Ma quell'anno, in seguito a un grave incidente, egli ritenne che fosse giunto il momento di far conoscere l'insieme delle sue idee "in una forma accessibile a tutti". Si trattava cioè di evocarle in un libro che potesse suscitare nel lettore sconosciuto una nuova e inabituale corrente di pensieri; perciò egli decise di adottare la forma, comune alle grandi tradizioni, di un racconto mitico "su scala universale" e tuttavia centrato sul problema essenziale: il significato della vita umana. Allora, pur senza abbandonare le sue altre attività, si piegò al mestiere di scrittore, con la prontezza e il vigore che lo caratterizzavano e con quell'abilità artigianale che in gioventù gli aveva permesso di imparare tanti altri mestieri. L'opera fu scritta in condizioni spesso difficili e nei luoghi più disparati (...)
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Harmonic Development <br />Libro + 3 CD George Ivanovitch Gurdjieff
Harmonic Development
Libro + 3 CD
Basta Music
pag. 144 - formato: 16 x 24 cm. - anno: 2012 - ISBN. 8712530911528

€. 46.00

Un triplo Cd + un libro di 144 pagine, contenente le 113 registrazioni effettuate nell'appartamento parigino di Gurdjieff, divise per data in quattro sessioni. A queste sono state inoltre aggiunte, grazie alla collaborazione della fondazione Gurdjieff, le primissime registrazioni della sua musica per harmonium, effettuate presso l’hotel Wellington di New York tra il 25 dicembre del 1948 e l’inizio del febbraio 1949. Il cofanetto è inoltre composto da un libro di 144 pagine in lingua inglese, contenente inedite fotografie di Gurdjieff ed i prezioni ricordi di alcune persone che erano presenti quando queste registrazioni furono effettuate. Infine, come bonus un film di 9 minuti fatto da Evelyn Sutta in occasione dei vari viaggi in macchina che l’hanno vista al fianco di Gurdjieff nell’estate del 1949. Gli altri 2 cd contengono invece una compilation rappresentativa delle registrazioni.
   approfondimento: Harmonic Development <br />Libro + 3 CD
Incontri con Uomini Straordinari<br />Gli Adelphi George Ivanovitch Gurdjieff
Incontri con Uomini Straordinari
Gli Adelphi
Adelphi
pag. 408 - formato: 15,5 x 23,5 cm. - anno: 1993 - ISBN. 978-88-459-0970-2

€. 12.00 €. 11.40 (-5%)

Le avventure picaresche raccontate in questo libro «con una semplicità orientale che sconcertava per la sua apparenza di ingenuità» sono per Gurdjieff innanzitutto uno strumento per iniziare il lettore alle sue dottrine, per sottoporlo a una serie di choc e di paradossi che possono orientarlo verso il risveglio.
DISPONIBILITÀ IMMEDIATA    clicca per inserire nel carrello il prodotto: Incontri con Uomini Straordinari<br />Gli Adelphi approfondimento: Incontri con Uomini Straordinari<br />Gli Adelphi
Incontri con uomini straordinari<br />Biblioteca Adelphi George Ivanovitch Gurdjieff
Incontri con uomini straordinari
Biblioteca Adelphi
Adelphi
pag. 408 - formato: 14 x 22 cm. - anno: 1977 - ISBN. 978-88-459-0322-9

€. 21.69 €. 20.61 (-5%)

Gurdjieff è una delle più enigmatiche e soggioganti figure che abbiano traversato questo secolo. Per molti, incontrarlo volle dire «cambiare la vita», imparare a essere: fra questi René Daumal, Katherine Mansfield, il filosofo Uspenskij. E molti furono anche i suoi nemici e denigratori, che videro in lui soltanto un mistificatore dai pericolosi poteri. Quando Gurdjieff arrivò in Francia, nel 1922, accompagnato da un piccolo gruppo di seguaci, già lo precedevano disparate leggende. A Parigi, in breve tempo, dopo che egli ebbe costituito la comunità del Prieuré, presso Fontainebleau, si cominciò a parlare di lui come di un maestro inaudito e sconcertante, che insegnava innanzitutto – con l’ausilio di tecniche che sembravano collegate ad antichissime dottrine orientali – a risvegliarsi da una vita di automi addormentati...
DISPONIBILITÀ IMMEDIATA    clicca per inserire nel carrello il prodotto: Incontri con uomini straordinari<br />Biblioteca Adelphi approfondimento: Incontri con uomini straordinari<br />Biblioteca Adelphi
Il Nunzio del Bene Venturo<br /> George Ivanovitch Gurdjieff
Il Nunzio del Bene Venturo

Astrolabio
pag. 94 - formato: 15 x 21 cm. - anno: 2003 - ISBN. 978-88-340-1414-1

€. 12.39 €. 11.77 (-5%)

Nel 1933 Gurdjieff pubblicò a Parigi, in lingua inglese, The Herald of Coming Good, e appena un anno più tardi lo ritirò misteriosamente dalla circolazione consigliando a chi non era riuscito a leggerlo di ringraziare il Fato, e a chi l’aveva letto di non passarlo ad altri. Le ragioni di questo comportamento non sono state mai del tutto chiarite, ma di certo questo singolare opuscolo contiene informazioni inedite e preziose sui progetti e le peripezie di Gurdjieff uomo e maestro. Questa prima edizione italiana è condotta interamente sull’edizione inglese dell’agosto 1933.
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