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La disciplina della Trascendenza
Duemilacinquecento anni sono trascorsi da quando il Budda propose un percorso di realizzazione basato sul riconoscimento della propria condizione psicologica e su un lavoro che permette il risveglio dal caos e dalla confusione che tale condizione implica. Ma quella misurazione del tempo sembra vuota di significato: lo scorrere degli anni ha solo reso più evidente il messaggio del Budda. Il suo dire, infatti: "Il mondo è in fiamme!" nel nostro contesto di vita è un’evidenza con cui fare i conti e di conseguenza le parole e la realtà del Budda sono oggi più che mai attuali e in grado di dare prospettive concrete alla nostra vita. Resta però una complessità di lettura delle trascrizioni dei suoi discorsi, basati su una tradizione orale la cui immediatezza si è persa proprio nella fedeltà dei testi scritti. Osho interviene attualizzando i contenuti, intatti nella loro potenza, la cui trasmissione è resa più comprensibile grazie a un dialogo diretto all’uomo che noi siamo, immerso nella realtà che stiamo vivendo. E’ un rinnovamento che il buddismo già conosce da sempre: questo stesso testo, su cui Osho basa i suoi discorsi, non è un originale, bensì una elaborazione appositamente composta in un "sutra dei quarantue capitoli" mai esistito in India, e appositamente redatto per introdurre il messaggio del Budda nella Cina dell’imperatore Ming, nel 67 dopo Cristo.
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