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Il ritorno del dio che balla
Le tradizioni popolari legate al tarantolismo hanno generato culti e riti che hanno dato vita ad alcune delle più vitali musiche e danze popolari: tammurriate, tarantelle e pizziche, il cui rinnovato interesse tra i giovani sta suscitando un forte richiamo internazionale. L’autore analizza l’evoluzione di tali tradizioni, includendo i luoghi di ritrovo e le feste, le sagre e gli appuntamenti legati al culto della Taranta. La prefazione è un’intervista a Teresa De Sio, grande protagonista e studiosa di musica popolare. Il tarantismo affonda le proprie radici tra le ataviche paure dell’uomo Antico che vede il Dio Vegetazionale, resosi immanente nella pianta, perire per mano propria e che dunque ha timore che la stessa divinità, offesa ed usurpata, si vendichi con tutta la sua forza.
È il momento in cui si genera la mistica crisi umana, è il contadino stesso in realtà causa della morte del Dio falciato e dunque della sua stessa disperazione ponendo termine alla vita vegetale e così prostrandosi alla punizione del dio.
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