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Un prezioso terma, riscoperto circa un secolo e mezzo fa, che espone sia i vari aspetti della pratica tibetana dzogchen, sia le istruzioni per applicarla concretamente. Il linguaggio poetico, ma inevitabilmente specialistico del testo trova un interessante arricchimento nel commento di James Low, psicoterapeuta e insegnante di meditazione dzogchen, secondo cui intendere (e sperimentare) la mente come la fonte della pura consapevolezza di esistere può aprire la porta a una nuova e rivoluzionaria percezione del reale.
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