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Buber Buber M.

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    [testo] => Martin Mordechai Buber (1878 - 1965) è stato un filosofo, teologo e pedagogista austriaco naturalizzato israeliano. L'essere umano, secondo Buber, è per essenza dialogo, e non si realizza senza comunicare con l'umanità, la creazione e il Creatore. L'uomo è anche, necessariamente, homo religiosus, perché l'amore dell'umanità conduce all'amore di Dio e viceversa. È quindi impensabile parlare agli uomini senza parlare a Dio, e questo avviene secondo un rapporto di reciprocità. La Presenza divina partecipa dunque a ogni incontro autentico tra gli esseri umani e abita in quelli che realizzano il vero dialogo. 

Il dialogo riposa sulla reciprocità e sulla responsabilità, che esiste unicamente là dove vi è una vera risposta alla voce umana. Dialogare con l'altro significa affrontare la sua realtà e farsene carico nella vita vissuta. Il dialogo con Dio non avviene differentemente: la Sua "parola" è una presenza reale, alla quale occorre rispondere. Per Buber, la Bibbia testimonia questo dialogo tra il Creatore e le sue creature, e Dio ascolta l'uomo che addita coloro sui quali la collera divina deve abbattersi o supplica il suo Creatore di manifestare la Sua provvidenza.

Il pensiero in Buber con la sua concezione che afferma l'essenza della vita come relazione per cui non si dà una soggettività che non sia simultaneamente intersoggettività sembra muoversi verso una concezione unitaria dell'essere, tuttavia questa direzione del suo pensiero si ferma proprio là quando si tratta di affrontare le due realtà, quella umana e quella divina trattate sino ad oggi come appartenenti a due ordini differenti. Egli infatti nel ribadire come nell'unità dialogica, la "coppia Io-Tu",(il volto dell'Altro rimanda sì al volto di Dio ma non è comunque il volto di Dio) mantiene l'insanabile frattura tra la realtà mondana e la realtà divina come separazione insuperabile. [testofg] => Buber nacque in una famiglia viennese di ebrei assimilati. Nel 1892, anche a seguito di una crisi religiosa adolescenziale, fece ritorno all'ambiente laico della casa paterna. Durante questo periodo scoprì Kant, Kierkegaard e Nietzsche. Nel 1896 intraprese a Vienna studi di filosofia, filologia e storia dell'arte, continuando poi a studiare a Lipsia e a Zurigo. Nel 1898 aderì al neonato movimento sionista e ne divenne un membro attivo ed impegnato, pur discostandosi rapidamente dalle posizioni del suo fondatore Theodor Herzl, dal quale lo divideva la convinzione che le ragioni del sionismo fossero piuttosto culturali e religiose, che nazionalistiche e politiche. Nel 1899 incontrò Paula Winkler, giovane intellettuale cattolica che si sarebbe successivamente convertita all'ebraismo, che divenne sua moglie e la madre dei suoi due figli, nati nel 1900 e nel 1901, e collaborò anche al suo lavoro. In quel periodo soggiornò a Firenze per due anni. Negli stessi anni si era interessato alle filosofie mistiche rinascimentali (Böhme, Cusano, Paracelso), reincontrando in questo percorso il chassidismo della sua infanzia e dedicandosi attivamente alla raccolta e alla traduzione dei sui documenti. Da questi studi nacque la pubblicazione delle Storie di Rabbi Nahman, raccolta di racconti sul Rabbi Nahman di Breslavia, grande figura del chassidismo di cui Buber cerca di rinnovare il messaggio e l'importanza (1906) e delle Storie del Baalshem (La leggenda del Baal Shem Tov), fondatore del ChassidismoTra il 1910 e il 1914 si dedicò in particolare a studi mitologici e all'edizione di testi mistici.

Nel 1923 egli scrisse il suo capolavoro, “Io-tu”.  Durante il periodo che va dal 1924 al 1933 insegnò filosofia della religione ebraica all'Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte sul Meno. Dovrà lasciare questa cattedra con l'avvento al potere di Hitler. D'altronde il 4 ottobre 1933 le autorità naziste gli avevano proibito di tenere qualsivoglia conferenza pubblica. Martin Buber fonda allora l'organizzazione centrale dell'educazione ebraica per adulti. Come era prevedibile i nazisti non tardarono ad impedire il funzionamento pure di questa nuova struttura. Soltanto nel 1938 Martin Buber lasciò la Germania e si trasferisce a Gerusalemme, dove gli viene offerta una cattedra di antropologia e sociologia all'università ebraica.

Al termine della Seconda guerra mondiale Martin Buber intraprende un giro di conferenze in Europa e negli Stati Uniti. Significativo al riguardo il ravvicinamento con gli intellettuali tedeschi. Nel 1951 riceve il premio Goethe dall'Università di Amburgo, nel 1958 (anno in cui muore la moglie Paula) il Premio Israele e, infine nel 1963, il premio Erasmus a Amsterdam. Martin Buber si spegne, il 13 giugno 1965, nella propria abitazione di Talbiyeh, a Gerusalemme.

L'essere umano, secondo Buber, è per essenza dialogo, e non si realizza senza comunicare con l'umanità, la creazione e il Creatore. L'uomo è anche, necessariamente, homo religiosus, perché l'amore dell'umanità conduce all'amore di Dio e viceversa. È quindi impensabile parlare agli uomini senza parlare a Dio, e questo avviene secondo un rapporto di reciprocità. La Presenza divina partecipa dunque a ogni incontro autentico tra gli esseri umani e abita in quelli che realizzano il vero dialogo. Il dialogo riposa sulla reciprocità e sulla responsabilità, che esiste unicamente là dove vi è una vera risposta alla voce umana. Dialogare con l'altro significa affrontare la sua realtà e farsene carico nella vita vissuta. Il dialogo con Dio non avviene differentemente: la Sua "parola" è una presenza reale, alla quale occorre rispondere. Per Buber, la Bibbia testimonia questo dialogo tra il Creatore e le sue creature, e Dio ascolta l'uomo che addita coloro sui quali la collera divina deve abbattersi o supplica il suo Creatore di manifestare la Sua provvidenza. [chiaveAutore] => 622 [visibile] => 1 [autori_vari] => 0 [id_insiemi] => 1 [slug] => martin-buber [IMG] => Array ( [min] => Array ( [url] => http://www.illibraiodellestelle.com/_new/def_book_min.png [w] => 87 [h] => 110 ) [big] => Array ( [url] => http://www.illibraiodellestelle.com/_new/def_book_big.png [w] => 142 [h] => 180 ) ) [REL] => Array ( [insiemi] => Array ( [id] => 1 [titolo] => Libri [slug] => libri [testo] => [visibile] => 1 [TAB_NAME] => insiemi ) ) [dbRelations] => Array ( [0] => Array ( [tab] => insiemi [rel] => many-to-one ) ) [TAB_NAME] => autori )
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